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Consigli libreschi per le vostre letture sotto l’albero 2023

Anche quest’anno, la redazione di Meridiano 13 ha deciso di stilare per voi alcuni consigli libreschi per le vostre letture sotto l’albero, sempre selezionando con cura alcuni titoli (editi in lingua italiana) che ha letto e amato di recente. Potrebbero essere anche letture adatte a voi o, perché no, un buon regalo da impacchettare per Natale!

L’Ucraina in 100 date: dalla Rus’ di Kyiv ai giorni nostri, Giulia Lami, Della Porta Editori, 2022

In questo utilissimo saggio, la storica Giulia Lami offre un contributo essenziale per capire il presente tramite una panoramica concisa ma esaustiva della storia ucraina. Attraverso cento date, l’autrice ricostruisce la storia dell’Ucraina, dagli albori della Rus’ di Kyiv al 24 febbraio 2022, chiarendo dei punti chiave su cui sono state avallate pretese politiche che hanno messo in discussione la legittimità di una nazione.

La luce che manca, Nino Haratischwili, traduzione di Fabio Cremonesi, Marsilio, 2023

Dopo il successo di L’ottava vita (per Brilka), la scrittrice georgiana Nino Haratischwili torna con un’altra saga tutta al femminile in La luce che manca. Le storie d’amicizia e d’amore di quattro giovani ragazze si intrecciano in una Tbilisi dei primi anni Novanta, raccontando un periodo carico di grandi disordini, violenze e difficoltà socio-economiche che caratterizzano una Georgia, ex repubblica sovietica, alla ricerca di libertà e indipendenza.

Al festival PordenoneLegge 2023, abbiamo avuto l’occasione di intervistare l’autrice: “Sono georgiana, ma mi sento a casa nella lingua tedesca

Circo Bulgaria, Dejan Enev, traduzione di Giorgia Spadoni, Bottega Errante Edizioni, 2023

Barboni, pazienti psichiatrici, prostitute, animali, rom e bambini: questi i protagonisti del “circo bulgaro” di Dejan Enev, fine narratore e alacre raccoglitore di storie, edito da Bottega Errante. Dalle strade di Sofia e dintorni alle pagine della sua folta raccolta di racconti, offrendo al lettore una serie di scatti indelebili che ritraggono la Bulgaria degli anni Ottanta, Novanta e Duemila attraverso gli occhi degli ultimi, degli emarginati.

Per saperne di più: “Circo Bulgaria” di Dejan Enev, una recensione

Lampreht, Kazimir Kolar, traduzione di Lucia Gaja Scuteri, Wojtek, 2022

Viaggio dentro la mente di un ventottenne affetto da psicosi, in una Lubiana oscura e inospitale. Kazimir Lampreht, il protagonista, trascina il lettore nella sua vita disfunzionale e disorganizzata, costellata dall’ansia e dal sospetto nei confronti di tutto e tutto. Le luci al neon dell’ospedale in cui lavora, senza avere specializzazione alcuna, lo mettono a nudo e al contempo gli causano allucinazioni. Breve romanzo di ispirazione (forse) autobiografica, Lampreht restituisce il racconto frammentario e sconnesso di un giovane uomo tradito dalla propria mente, paralizzato tra i propri desideri e le aspettative altrui.

Il collezionista di paure, Goran Vojnović, traduzione di Patrizia Raveggi, Forum, 2023

Torna in Italia lo scrittore, sceneggiatore e pubblicista Goran Vojnović, sempre nella traduzione di Patrizia Raveggi, per Forum Editrice. Una raccolta di riflessioni, saggi e analisi che la stessa traduttrice nella sua postfazione ha definito un «looking back in anger». Interrogativi senza fine e senza risposta, un processo di psicanalisi incompiuto. Tra sport e politica, musica e lingua, Vojnović affronta le domande che assillano da trent’anni tutti coloro che sono nati nella ex-Jugoslavia e costretti a diventare adulti all’interno di un altro paese, diverso, sconosciuto.

Russia incatenata. Viaggio tra le prigioni della letteratura e della realtà, Francesca Legittimo, Intra Edizioni, settembre 2023

Una raccolta di saggi che esplorano il tema della prigione e del carcere nella letteratura e nel pensiero dei grandi autori russi, da Dostoevskij, Tolstoj e Čechov, fino alla storia contemporanea con le esperienze letterarie, ma anche reali, dei gulag e dei prigionieri politici, da Solženicyn e Josif Brodskij, fino alla sottocultura del carcere russo degli anni Novanta, le Pussy Riot e Aleksej Naval’nyj ai giorni nostri.

Il Donbas è Ucraina, Kateryna Zarembo, traduzione di Yaryna Grusha, Linkiesta Books, 2023

Kateryna Zarembo, analista politica e sociologa ucraina, racconta la vera storia delle regioni di Donec’k e di Luhans’k e di quella regione geografica che ormai tendiamo tutti a identificare come Donbas. Attraverso la traduzione italiana di Yaryna, Kateryna decostruisce quella narrazione sovietica e colonialista per cui il Donbas ucraino sia una regione carbonifera abitata esclusivamente da minatori russi e/o russofoni (quindi, secondo molti, favorevoli alle politiche del Cremlino) e dove la criminalità è all’ordine del giorno. In realtà, la situazione è ben più complessa: il Donbas ucraino è una stratificazione di popoli, lingue, religioni storicamente legati (anche) all’Europa occidentale.

La locanda ai margini d’Europa, Enrico Maria Milič, Bottega Errante Edizioni, 2023

Il libro racconta una lunga saga familiare che attraversa il Novecento. Cambiano le generazioni, cambiano i personaggi ma il centro è sempre lo stesso: la locanda. Questo luogo di aggregazione e socialità forma l’identità familiare e cittadina, offre un riparo, dà un conforto. È luogo di divertimento, di raccoglimento, d’amore e di sacrificio. Se anche voi avete un luogo del cuore dove vi sentite come a casa, capirete le parole che scorrono lungo le pagine di quest’opera.

Matti miti e meteore del calcio dell’est, Remo Gandolfi, Urbone Publishing, 2023

Remo Gandolfi torna a raccontare i suoi amati mavericks, stavolta in salsa est-europea. Trenta ritratti dall’ex blocco socialista che hanno fatto la storia del calcio del nostro continente. Vincenti e perdenti, campioni affermati e mancati, stelle celebrate e promesse infrante: sono questi i prototipi dei giocatori che animano le pagine di un calcio che non c’è più, ma che abbiamo molto amato.

Il giorno in cui finì l’estate, Sebastijan Pregelj, traduzione di Michele Obit, Bottega Errante Edizioni, 2022

Un bambino vede cambiare il mondo intorno a sé. Sono gli anni Ottanta e il suo paese sta morendo, anche se lui ancora non lo sa. Il giorno in cui finì l’estate parla della fine della Jugoslavia, raccontandola con gli occhi di un bambino. Ma non c’è facile empatia verso il lettore, non c’è tenerezza “paracula”. Ci sono le vicende di una famiglia che è a suo agio nel proprio presente e che affronta quello che succede senza la soluzione in tasca. Colpisce di queste pagine l’onesta incapacità di prevedere il futuro: non c’è vuota nostalgia, non c’è la ricetta per affrontare il cambiamento, c’è solo quello che succede.

Queste sono le nostre letture sotto l'albero: per altri consigli libreschi, che non passano mai di moda, vi consigliamo di spulciare anche questa lista: Consigli libreschi per le vostre letture di fine anno
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Redazione
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