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È considerata da molti la più difficile al mondo. La pista di bob di Altenberg, nel sud nella Sassonia, è uno dei santuari degli sport invernali tedeschi. Inaugurata nel 1987 ai tempi della DDR dietro la sua costruzione c’è la razionale follia di Erich Mielke, il capo del ministero per la Sicurezza dello Stato, per quasi 30 anni, l’uomo più potente della Repubblica Democratica Tedesca. Ecco la sua storia.
Una questione di prestigio
Nel 1976, alle Olimpiadi di Innsbruck, la Germania Est fece il pieno tra slittino e bob: quattro ori su quattro gare. Un successo costruito e coltivato a Oberhof in Turingia, dove aveva sede l’Armeesportclub Vorwärts Oberhof e dove c’era l’unica pista per bob, slittino e skeleton della Repubblica Democratica. Un trionfo dello sport socialista: per tutti, ma non per Erich Mielke. Perché quel successo era legato a una struttura e a un club della Nationalvolksarmee, l’esercito della DDR.
Mielke, infatti, tra le sue molte cariche era anche il presidente del gruppo sportivo Dynamo, collegato alle forze di polizia e agli apparati di sicurezza del paese. Era una gigantesca macchina per lo sport d’eccellenza, che andava dal calcio all’atletica, agli sport invernali. In queste ultime discipline la Dynamo, che aveva il suo quartier generale a Zinnwald sui Monti Metalliferi, si era interessata soprattutto al biathlon, sport introdotto alle Olimpiadi di Garmisch-Partenkirchen del 1936. Per il bob e lo slittino, invece, la polisportiva di Mielke era indietro. Questo perché Heinz Hoffmann, il ministro della Difesa della DDR, e il suo gruppo sportivo avevano una pista dove allenarsi e Mielke no.
Un progetto segreto per la pista di bob di Altenberg
Il capo della Stasi, che non amava perdere né in campo né fuori, decise di muoversi. Voleva costruire una struttura in vista dei Giochi Olimpici di Sarajevo ‘84 che potesse essere utilizzata anche per i bob a quattro, che a Oberhof non potevano né gareggiare, né allenarsi. Inoltre voleva che il nuovo tracciato facesse concorrenza ai tracciati dell’ovest come quelli di Königsee e Winterberg.
Il primo problema era il luogo dove realizzarlo: inizialmente si pensò a Wernigerode nel Harz, ma venne scartato per una ragione molto semplice: era troppo vicino al confine con la Germania Ovest. Venne scelto un pezzo di bosco a cinque chilometri dal centro di Altenberg, nel sud della Sassonia. La posizione era considerata ideale anche perché consentiva una giusta temperatura del ghiaccio in inverno. I lavori iniziarono nel 1980 e si tennero in assoluto segreto. Gli abitanti del luogo erano tenuti debitamente a distanza, vi partecipavano solo militari e i disegni erano conosciuti da pochissime persone.
Un disastro milionario
Nell’autunno 1983 il nuovo tracciato di Altenberg era pronto. Lì si sarebbero dovuti preparare gli atleti della Repubblica Democratica Tedesca per le ormai imminenti Olimpiadi invernali in Jugoslavia a Sarajevo. Ma ci fu un intoppo. E neanche tanto piccolo.
Durante i primi test effettuati sulla pista da alcuni dei migliori piloti della nazione i progettisti, i tecnici e gli atleti si accorsero che quella pista non era utilizzabile, perché era semplicemente troppo difficile. Si faceva davvero moltissima fatica a tenere il bob all’interno del budello e molti tester finirono fuori dal tracciato, con possibili conseguenze anche tragiche per la loro incolumità.
Buona la seconda
Si dovette ricominciare tutto quasi da capo. Progetti e calcoli da fare con un solito vecchio problema: mantenere la segretezza. Negli anni su quello che succedeva in quell’angolo della città si era detto di tutto. Addirittura che le esplosioni fossero la conseguenza di una rampa missilistica. La seconda versione del tracciato funzionò.
Oltre della bravura dei nuovi progettisti, il merito fu anche di un computer che curiosamente aveva già aiutato nel disegno della pista “nemica” di Oberhof. Nel secondo fine settimana di marzo del 1986 venne disputata la prima gara ufficiale, il campionato di bob a due della DDR. Qualche mese dopo a novembre la prima gara internazionale, con la pista che, nel 1987, venne omologata dalla FIL, la Federazione internazionale dello slittino e dalla IBSF, quella di bob. Un tracciato, quello di Altenberg diventato ben presto un tempio dello sport. Nel 1991 ospitò il primo dei suoi sette mondiali: il prossimo sarà nel 2024.
Mielke, vedere senza mostrarsi
Tra le presenze fisse soprattutto delle prime gare c’era proprio l’allora capo del ministero per la Sicurezza dello Stasi. Mielke però non guardava le gare dalle tribune, ma da una stanza appositamente allestita per lui in un edificio vicino alla pista. Non si vedeva molto di quello che succedeva sul tracciato, ma si poteva ammirare benissimo un elemento: il tabellone dei risultati, dove spesso tra i primi classificati iniziarono a esserci i nomi degli atleti della Dynamo.
Classe 1984, nato a Sesto San Giovanni quando era ancora la Stalingrado d’Italia. Germanocentrico, ama la Spagna, il Sudamerica e la Mitteleuropa. Collabora con Avvenire e coordina la rivista Cafè Rimet. È autore dei volumi “C’era una volta l’Est. Storie di calcio dalla Germania orientale”, “Rivoluzionari in campo” e coautore di “Non solo Puskas” e “Quattro a tre”.