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Proteste contro la legge su influenza straniera in Georgia: voci dalla piazza

Nei pressi del parlamento a Tbilisi negli ultimi giorni si stanno svolgendo una serie di manifestazioni contro un disegno di legge sulla influenza straniera. Se venisse approvata, la legge imporrebbe alle entità giuridiche (organizzazioni della società civile e media) che ricevono almeno il 20% dei loro finanziamenti dall’estero di iscriversi a un registro di “organizzazioni che portano avanti gli interessi di una potenza straniera”. Tali entità sarebbero obbligate a fornire dettagli sui propri finanziamenti allo Stato, che otterrebbe accesso ad altre a informazioni sensibili quali per esempio i contatti degli informatori delle testate giornalistiche.

A volere la legislazione, il partito di governo, Sogno Georgiano. Contrari i rappresentanti delle organizzazioni non governative, tanti personaggi pubblici – inclusi i giocatori della nazionale di calcio – e i numerosi cittadini che stanno manifestando al grido di: “Sì all’Europa, no alla legge russa”. Quella in discussione viene infatti definita come “legge russa” per via della somiglianza con una legislazione russa adottata nel 2012 con conseguenze catastrofiche per la libertà di espressione e associazione in Russia. Molto negativo anche il parere della presidente della Georgia, Salome Zourabichvili, che si è schierata con i manifestanti e ha annunciato di voler porre il veto sulla legge nel caso essa venga adottata (il veto può però essere superato dal parlamento).

Nel frattempo, sono arrivate dichiarazioni allarmate da parte europea e americana sul fatto che l’eventuale adozione della legge rischierebbe di arrestare il processo di integrazione europea della Georgia.


Il tweet con cui il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel esprime il suo parere negativo sul disegno di legge

Quanto sta avvenendo, ricalca passo passo gli eventi del marzo 2023, quando enormi proteste costrinsero il governo a ritirare un disegno di legge sostanzialmente identico a quello in discussione. Non è chiaro perché Sogno Georgiano abbia deciso di riproporre una legislazione tanto controversa.

Per darvi conto del clima che si respira in piazza e nel paese, abbiamo parlato con Lasha Bibilashvili, uno dei partecipanti alle proteste.

Lasha, perché hai deciso di unirti personalmente alle proteste di questi giorni?

In gioco c’è il mio futuro e il futuro della mia generazione, lo sviluppo della Georgia e dei suoi abitanti. Parlo di sviluppo economico, politico e non solo.

Per questo ho deciso di unirmi alle proteste, anche se non lavoro per nessuna organizzazione che sarebbe direttamente coinvolta dal disegno di legge. Per lo stesso motivo continuerò a scendere in piazza fino a quando questo disegno di legge non verrà ritirato.

Non abbiamo altra scelta, dobbiamo far sentire le nostre voci e mostrare al mondo che stiamo combattendo per le future generazioni.

I valori europei e l’Unione Europea sono molto vicini ai nostri e la Georgia deve entrare in Europa, ma sta a noi combattere per raggiungere questo risultato.

Chi sta manifestando? Ci sono gruppi sociali particolarmente rappresentati?

In piazza si incontra qualsiasi tipo di persona. Oltre ai rappresentanti delle organizzazioni non governative e ai giornalisti [i due gruppi il cui lavoro verrebbe direttamente influenzato dall’adozione del disegno di leggeN.d.A.] si vedono tanti giovani, studenti, lavoratori, ma non è raro imbattersi, per esempio, in nonni con nipoti. Io vado con mio cugino, a cui peraltro ieri [il 16 aprileN.d.A.] la polizia ha spruzzato dello spray al peperoncino mentre stava aiutando delle persone rimaste ferite. Tutti stanno protestando ed esprimono la loro contrarietà a questo governo e a questa legge russa a cui hanno cambiato il nome; la chiamano: “Legge sulla trasparenza dell’influenza straniera”, ma tutti sanno che è la stessa legge russa dell’anno scorso.

Lasha descrive la situazione la mattina del 16 aprile. Da lunedì 15 si ripete lo stesso schema: durante la giornata piccoli gruppi di rappresentanti delle organizzazioni non governative manifestano ai lati del parlamento. La sera si svolgono proteste molto più partecipate davanti alla facciata del parlamento che bloccano Viale Rustaveli
Alle manifestazioni, in piazza, ma anche online, qualche forza di opposizione in particolare si sta prendendo la scena?

Non direi. Vedo alcuni rappresentanti dell’opposizione alle manifestazioni, ma non ne sono i promotori. Sono lì per osservare quanto sta avvenendo. Per esempio ieri c’erano i due leader del partito di opposizione Girchi, Zurab Japaridze e Levan Jgerenaia. Ieri era presente anche l’eroe di questi giorni: il parlamentare Aleko Elisashvili, il quale il 15 aprile ha colpito con un pugno Mamuka Mdinaradze di Sogno Georgiano durante la seduta della commissione Giustizia in cui si prendeva in esame il disegno legge. Le persone lo ringraziavano e si facevano foto con lui.

La gente è arrabbiata per tutte le menzogne del governo e sta esprimendo questa rabbia protestando. Non importa che non ci sia un leader delle proteste. Siamo lì per protestare contro Sogno Georgiano e contro la Russia.

Proteste contro il disegno di legge sulla influenza straniera il 16 aprile 2024 a Tbilisi.
Viale Rustaveli bloccato dalle proteste del 16 aprile (Lasha Bibilashvili)
Come si sta comportando la polizia durante le proteste (da lunedì sono circa 25 gli arrestati durante le manifestazioni)?

La polizia è molto aggressiva. Hanno creato una barriera fisica e umana intorno al parlamento. E ieri, quando la gente ha iniziato a disperdersi alla fine della manifestazione, le forze speciali – li soprannominiamo RoboCop – sono scese dalle vie laterali e hanno usato spray al peperoncino per disperdere la folla.

Il momento in cui le forze speciali sono scese dai lati del parlamento verso la protesta in un video di Lasha

È un comportamento da regime nazista o comunista. Gente come me stava semplicemente protestando pacificamente e sono arrivati. Quando ho visto la scena, onestamente, mi ha ricordato il film 300.

Girano numerose teorie sulle ragioni per le quali Sogno Georgiano abbia riproposto un disegno di legge tanto controverso. Secondo te quali sono le motivazioni del governo?

Secondo me, vogliono sabotare intenzionalmente il percorso di integrazione europea. Sui mezzi di informazione controllati dal governo è in corso una campagna mediatica contro l’Europa. Io penso che non possano fare quello che stanno facendo senza il supporto di Mosca. Sogno Georgiano è un agente della Russia e senza il supporto del Cremlino non potrebbero comportarsi in maniera così aggressiva. 

Durante le proteste dell’anno scorso mi pareva che fossero spaventati dai partner occidentali, ma adesso mi sembra che non sia più così.

Secondo te, questa volta, il disegno di legge su influenza straniera passerà?

Se la legge passerà, saranno pessime notizie per il futuro della Georgia. Sogno Georgiano sta facendo molta pressione per far adottare il disegno di legge e sta facendo girare il messaggio che si tratta di una legislazione per difendere i valori tradizionali.

Andremo avanti a protestare, se ci attaccheranno, noi li colpiremo come ha fatto Aleko Elisashvili.

Il ciclo di proteste continuerà e Lasha e suo cugino si sono attrezzati con maschere antigas per proteggersi dal gas lacrimogeno e lo spray al peperoncino di cui fa uso la polizia...
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Aleksej Tilman
Aleksej Tilman

Nato a Milano, attualmente abita a Vienna, dopo aver vissuto ad Astana, Bruxelles e Tbilisi, lavorando per l’Osce e il Parlamento Europeo. Ha risieduto due anni nella capitale della Georgia, specializzandosi sulle dinamiche politiche e sociali dell’area caucasica all’Università Ivane Javakhishvili. Oltre che per Meridiano 13, scrive e ha scritto della regione per Valigia Blu, New Eastern Europe, East Journal e altre testate.