Nelle prime ore del mattino del 27 ottobre, dopo il conteggio di quasi tutti voti, i risultati preliminari delle elezioni in Georgia 2024 vedono una vittoria abbastanza netta del partito di governo Sogno Georgiano, con una percentuale di voti (circa il 54%) che supera quella combinata di tutti gli altri partiti (l’affluenza si è assestata sul 59%). La situazione nel paese rimane molto fluida, visto che diverse forze di opposizione hanno già annunciato di non riconoscere i risultati, in virtù dei brogli messi in atto dal partito di maggioranza.
In effetti, come vedremo, nel corso della giornata ci sono state diverse dimostrazioni di operazioni di voto torbide, la cui presenza è stata confermata dalla missione di osservazione elettorale internazionale e dagli osservatori locali.
In questo articolo facciamo un giro virtuale per i seggi di Tbilisi. Le analisi e le osservazioni non sono sistematiche, ma piuttosto vogliono più dare un quadro dell’atmosfera che si respirava in alcune aree della capitale.
La vigilia delle elezioni
Le elezioni erano attese da tempo (in questo articolo un quadro della situazione prima della tornata elettorale) e, sopratutto tra i giovani della capitale, c’era speranza che potessero portare a un cambiamento. Il voto era visto da molti come uno spartiacque tra una deriva autoritaria che allontanerebbe il paese dall’Europa (nel caso di una vittoria del Sogno Georgiano) e uno scenario più imprevedibile, ma che vedrebbe riaccesa la speranza di un’integrazione nell’Unione Europea della Georgia.
Oltre alle onnipresenti previsioni sui possibili risultati, ciò che si notava alla vigilia è che Tbilisi, nel giro di poche ore, si è svuotata. In tantissimi hanno lasciato la capitale per andare a votare nei luoghi natii. Così, l’abituale caos delle strade di Tbilisi si è spostato sulle autostrade che portano fuori città.
In questa sorta di quiete prima della tempesta, osservare i manifesti elettorali che tappezzano Tbilisi risultava utile per comprendere quali siano le linee narrative dei vari partiti. E, come si nota da mesi, a prevalere non sono le questioni interne, ma la politica estera.
I manifesti più numerosi sono quelli di Sogno Georgiano, la cui narrazione è piuttosto semplice. Quello che si presenta come il ‘partito della pace’ mostra immagini dell’Ucraina distrutta dai bombardamenti russi e un ‘no alla guerra’. L’obbiettivo è spaventare le vecchie generazioni con lo spauracchio di un conflitto. M., 78enne residente nei pressi di Viale Rustaveli, conferma quanto questa retorica funzioni sulle fasce più anziane della popolazione che hanno vissuto in prima persona le guerre degli anni Novanta e l’invasione russa del 2008. Sogno Georgiano non rinuncia però alla bandiera europea nei suoi manifesti. L’idea spinta dal partito di governo è che il paese entrerà nell’Unione Europea entro il 2030.
E proprio il tema dell’Europa caratterizza anche la campagna dei partiti di opposizione che invitano invece a votare per loro per garantire il futuro europeo delle giovani generazioni (in una sorta di referendum).
La giornata elettorale delle elezioni in Georgia 2024
La giornata elettorale si apre alla Sokhumi State University, il distaccamento dell’università statale di Tbilisi che un tempo si trovava nella capitale dell’Abcasia, ma che è stata trasferita a causa della separazione de facto della regione dalla Georgia.
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Una ventina di minuti dopo l’apertura dei seggi, alle otto del mattino, c’è fila, soprattutto ci sono tante persone anziane. Come riportato anche dai membri della commissione nella loro uniforme verde e dai numerosi rappresentanti dei partiti (presenti in tutti i seggi), è piuttosto normale visto che oltre 3.600 persone hanno diritto di votare qui. L’università si trova al confine tra Vake e Saburtalo, due quartieri benestanti di Tbilisi e non ci si aspettano grandi disordini da queste parti.
Dopo un lungo viaggio in metro è tempo di visitare, invece, un’area completamente diversa della città, il quartiere di Varketili, nella periferia sud orientale della città. In questo tipico distretto fatto di palazzi residenziali sovietici, ma anche tante nuove costruzioni, i seggi sono molto affollati, ma nonostante questo la situazione appare calma all’asilo numero 169 e il voto ben organizzato, come conferma anche Guga del partito di opposizione Georgia Forte.
Da Varketili, proseguiamo poi a Zemo Ponichala, la parte alta di un altro dei sobborghi costruiti a Tbilisi a partire degli anni Sessanta. Con oltre duemila votanti registrati l’asilo numero 206 è una sede di seggio molto affollata, spiega Asmati, una rappresentante della Coalizione per il Cambiamento. Tutto sommato però la situazione appare calma.
“È la prima volta nella mia vita che mi interesso alle elezioni”, dice David, un rappresentante sulla trentina del partito Gakharia per la Georgia. “Ho deciso di partecipare perché non voglio che nessuna persona, sia essa Ivanishvili o Saaksahvili, governi da sola il paese. Per questo spero che non ci sia un partito unico a prevalere”. Siamo a Kvemo Ponichala, la parte bassa del quartiere, e il riferimento è a Bidzina Ivanishvili, fondatore di Sogno Georgiano, e Mikhail Saaskashvili, ex presidente che ha lasciato ricordi controversi tra i georgiani.
David descrive il distretto come un’area in cui si conoscono e in cui, quindi, è improbabile che ci siano scontri tra i rappresentanti locali delle varie forze politiche. Tuttavia, inveisce contro un giovane volontario del Sogno Georgiano che descrive come qualcuno che lo fa per convenienza; insomma, paiono normali battibecchi tra vicini di casa. Nel seggio, come in quasi tutti gli altri, sono presenti delle telecamere del partito di governo che riprendono cosa sta avvenendo, operazione legale, ma che ha il fine di intimidire i votanti.
Attraversando l’autostrada che va verso la città di Rustavi e il confine con l’Azerbaigian, si arriva nella zona di Kvemo Ponichala che ospita una numerosa minoranza azera. E infatti i manifesti elettorali dei partiti sono anche in azero, la lingua è onnipresente nell’area.
Il ruolo delle minoranze è ricorrente nelle analisi elettorali sulla Georgia. Infatti, le regioni che ospitano armeni e azeri, tra le più povere del paese, sono storicamente quelle più interessate dai brogli e altre azioni fraudolente. Proprio negli stessi minuti sui social inizia a girare un video proveniente dalla città di Marneuli ( dove è presente una numerosa comunità azera) in cui un gruppo di uomini del partito di governo butta un pacco di schede tutte insieme nell’urna elettorale (il seggio verrà poi chiuso). E inoltre, alla fine della giornata, si scoprirà che Sogno Georgiano ha ottenuto un’enorme maggioranza proprio nelle aree dove vivono le minoranze.
Ma a Kvemo Ponichala è tutto più tranquillo, la vecchia scuola è piuttosto affollata per via delle piccole aule addobbate con fotografie e disegni sull’amicizia tra Georgia e Azerbaigian. Gli ufficiali di seggio spiegano alle persone che non parlano georgiano come votare in azero e russo. Anche qui come altrove si notano, però gruppi di uomini di Sogno Georgiano, fuori dai seggi.
Il tema delle minoranze caratterizza anche la visita alla zona tra la fermata della metro Samasi Aragveli e Avlabari, lo storico quartiere armeno nel centro di Tbilisi. Il quartiere però è un po’ cambiato negli ultimi anni e il turismo ha indubbiamente portato sviluppo economico che rende meno probabile la compravendita di voti. Ai seggi nei bellissimi edifici di fine ottocento dell’area l’atmosfera è molto tranquilla (anche per via della presenza degli osservatori dell’Osce).
In una delle sedi di seggio, Aleksi, rappresentante sulla cinquantina della coalizione Georgia Forte dice che più o meno la situazione è la solita in Georgia. Fuori, ci sono persone che lavorano per Sogno Georgiano incaricandosi di comprare i voti nella loro area di residenza, mentre nei seggi la situazione è tutto sommato ben amministrata. “Non cambieremo mai”, aggiunge.
In un altro seggio, un’osservatrice dell’organizzazione non governativa My Voice parla di problemi con la qualità dell’inchiostro non cancellabile usata per macchiare le mani di chi ha già votato ed evitare il doppio voto. In questa sede di seggio l’inchiostro è risultato lavabile con il sapone per i piatti. La questione è stata segnalata un po’ in tutto il paese.
Intanto, iniziano a girare i video di una rissa all’esterno di uno dei seggi nel quartiere di Gldani, alla periferia nord occidentale della città. Ma alla scuola numero 16 la situazione risulta calma alle 17:30. Come in tutto il paese, alle 17:00 l’affluenza nel seggio è poco sopra il 50% e non c’è quasi più nessuno a votare. I membri delle commissioni e i rappresentanti dei partiti, sfiniti dalla lunga giornata e in attesa dello spoglio sono tutti seduti a riposare e riprendere le ultime energie.
È tempo quindi di tornare alla Sokhumi State University per la chiusura del seggio e il conteggio. Le attiviste di un’organizzazione della società civile che hanno monitorato il voto durante tutta la giornata dicono che qui non ci sono stati problemi. Ma questi emergono con l’inizio del conteggio. Il voto è semi-elettronico e il primo passaggio prevede l’ottenimento di uno scontrino coi risultati dai macchinari seguito da un riconteggio manuale per confrontare i risultati.
E proprio al secondo passaggio dello spoglio si discute animatamente a causa dall’incertezza su alcune procedure (molti osservatori hanno notato lo stesso problema). I membri delle commissioni non sono stati evidentemente ben formati sulle nuove procedure. Ma tutto si risolve rapidamente e inizia il lungo conteggio manuale che, passata la mezzanotte, conferma i risultati del conto elettronico.
Nel frattempo la situazione al seggio, con tutti stanchi, si fa rilassata e si guardano i risultati, ma anche con orgoglio le lunghissime code dei georgiani che hanno votato a New York. Un ultimo litigio scoppia tra le osservatrici e i membri della commissione di voto per una scheda che viene discutibilmente considerata valida (con il voto attribuito a Sogno Georgiano). Anche questa una situazione che hanno segnalato altri osservatori.
Nel seggio Sogno Georgiano risulta primo partito, ma con una maggioranza risicata sulle opposizioni, la cui somma dei voti è superiore (in linea con i risultati di Tbilisi). E con questo si conclude la giornata e si inizia l’analisi di quanto avverrà che arriverà nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
In questo articolo, un’analisi della situazione nei giorni che hanno seguito il voto.