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La via principale di Brighton Beach (Meridiano 13/Aleksej Tilman)
– Salve. BRIGHTON BEACH!
– Cosa gridi?
– Pensavo che non parlaste in russo.
– Bisogna pensare di meno e capire di più. Non sei più in Russia.
Brat 2 (2000)
In uno dei passaggi del celeberrimo film russo Brat 2 (2000), del regista Aleksej Balabanov, il protagonista Danila Bagrov (Sergej Bodrov), una volta atterrato a New York, si reca nel quartiere Brighton Beach ricevendo lungo il percorso i commenti sarcastici di un tassista molto peculiare.
Il lungometraggio mostra poi una serie di carrellate di quella che appare come una exclave russa sul continente americano. Siamo alla fine degli anni Novanta e in molti, dai nuovi stati emersi con il collasso dell’Unione Sovietica, sono emigrati negli Stati Uniti per fuggire alla crisi economica, stabilendosi proprio da queste parti.
Qual è la storia del quartiere e come è al giorno d’oggi?
Brighton Beach, la Little Odessa di New York
Brighton Beach si trova all’estremità meridionale di Brooklyn, come si evince dal nome, nei pressi di una lunga spiaggia sulla costa dell’Atlantico.
Ha assunto il suo carattere “russo” o, per meglio dire russofono, negli anni Settanta, quando ebrei russi e ucraini emigrati dall’Unione Sovietica iniziarono a insediarsi in quella che all’epoca era un’area degradata. Il quartiere assunse allora il soprannome di Little Odessa, in riferimento alla città ucraina sul Mar Nero nota per la sua popolazione ebraica.
Era il periodo della aliyah sovietica, ovvero dell’immigrazione di massa degli ebrei dell’Unione Sovietica verso Israele. Tale fenomeno riguardò da vicino gli Stati Uniti. Infatti, dei 291mila ebrei che ottennero un visto di uscita dall’Unione Sovietica tra il 1970 e il 1988, circa 126mila scelsero il paese dell’America del nord, e non le rive del Mar Mediterraneo, come patria di adozione.
A Brighton Beach cominciarono ad apparire i negozi e ristoranti specializzati in cucina russa e ucraina che caratterizzano l’area ancora al giorno d’oggi. Nel quartiere si potevano comprare libri russi, mentre le edicole vendevano il quotidiano americano in lingua russa Novoje Russkoje Slovo(NRS) – dal 2009 trasformatosi in settimanale.
Per le strade di Brighton Beach (Meridiano 13/Aleksej Tilman) Clicca sulle immagini per ingrandirle
Con il crollo dell’Unione Sovietica, a Brighton Beach arrivò una nuova ondata di immigrati ebrei che portarono il quartiere ad assumere le sembianze che abbiamo visto in Brat 2. Dei circa 1,6 milioni di ebrei che lasciarono i paesi dell’ex Unione Sovietica tra il 1989 e il 2006, ben 325mila si insediarono negli Stati Uniti. I nuovi arrivati erano principalmente aschenaziti russi e ucraini, ma anche ebrei georgiani e azeri.
Nell’ultimo ventennio, la composizione demografica di Brighton Beach è cambiata. Mentre la vecchia generazione di ebrei russi e ucraini invecchia e i loro figli, ormai nati sul suolo americano, preferiscono altri lidi, nell’area sono arrivati altri immigrati, questa volta soprattutto dai paesi ex sovietici dell’Asia Centrale. Il carattere russofono del quartiere apre infatti opportunità lavorative a chi non padroneggia l’inglese, ma parla il russo anche come seconda lingua.
Tale cambiamento è evidente passeggiando per le vie della zona, nelle quali il russo rimane la lingua franca. Gli anziani sono quasi tutti di origine russa e ucraina, ma ci sono tanti giovani uzbeki, kirghisi, tagiki e kazaki. Nel quartiere si trovano supermercati che richiamano Samarcanda e Taškent e nei negozi di alimentari e nei ristoranti, oltre che pel’meni, bliny e boršč, si trovano piatti tipici dell’Asia Centrale quali samsa, laghman e plov.
Per altre curiosità culinarie, consulta la nostra rubrica Palato in ESTasi!
Brighton Beach e il cinema
Le peculiarità etnico-culturali di questi isolati di Brooklyn hanno attirato registi da ogni dove. Il quartiere negli ultimi anni pare aver rafforzato la sua vocazione cinematografica già evidente in Brat 2 e Na Deribasovskoj chorošaja pogoda, Ili na Brajton-Bič opjat’ idut doždi (Il tempo è bello sulla Deribasovskaja, o a Brigton Beach piove ancora), un film russo del 1992 diretto da Leonid Gajdaj.
Tra le pellicole più recenti, segnaliamo Brighton 4th di Levan Koguashvili (2021), una storia di emigrazione in cui emerge con chiarezza la varietà etnica di Brighton Beach. Anche il pluripremiato Anora (2024), scritto, montato e diretto da Sean Baker, si svolge (ed è stato girato) in gran parte per le sue strade. Il lungometraggio si è aggiudicato ben cinque Oscar nel 2025. Mickey Madison, l’attrice che interpreta Anora, il personaggio principale del film, non ha mancato di esprimere riconoscenza “alla comunità del quartiere” nel suo discorso di ringraziamento per aver ricevuto il premio come migliore attrice protagonista.
Insomma, se siete a New York e vi appassionano i territori oltre il meridiano 13 non mancate una visita a Brighton Beach, non più Little Odessa, ma una vera e propria piccola Unione Sovietica nel cuore della città.
Negozi che richiamano i diversi paesi di origine degli abitanti di Brighton Beach (Meridiano 13/Aleksej Tilman)
L’invasione russa dell’Ucraina non poteva lasciare indifferente un quartiere con una così vasta componente russa e ucraina. Passeggiando per le sue strade le bandiere blu-gialle sono onnipresenti e gli abitanti hanno organizzato diverse manifestazioni in supporto di Kyiv.
Per saperne di più, non perdetevi questo articolo di Martina Napolitano per Il Tascabile.
Nato a Milano, attualmente abita a Vienna, dopo aver vissuto ad Astana, Bruxelles e Tbilisi, lavorando per l’Osce e il Parlamento Europeo. Ha risieduto due anni nella capitale della Georgia, specializzandosi sulle dinamiche politiche e sociali dell’area caucasica all’Università Ivane Javakhishvili. Oltre che per Meridiano 13, scrive e ha scritto della regione per Valigia Blu, New Eastern Europe, East Journal e altre testate.