Come potrai immaginare, questo progetto ha dei costi, quindi puoi sostenerci economicamente con un bonifico alle coordinate che trovi qui di seguito. Ti garantiamo che i tuoi soldi verranno spesi solo per la crescita del progetto, per i costi tecnici e per la realizzazione di approfondimenti sempre più interessanti:
IBAN IT73P0548412500CC0561000940
Banca Civibank
Intestato a Meridiano 13
Puoi anche destinare il tuo 5x1000 a Meridiano 13 APS, inserendo il nostro codice fiscale nella tua dichiarazione dei redditi: 91102180931.
L’esplosione del fenomeno Kvicha Kvartskhelia ha risvegliato la passione per il calcio in Georgia. Il paese caucasico, già fucina di campioni del calibro di Vit’ali Daraselia, Mikheil Meskhi, Kakha Kaladze e Davit Kipiani, per citarne alcuni, si è ritrovato di nuovo con un calciatore di livello mondiale.
Come scrivevamo un anno fa, i georgiani seguono passo passo le imprese del loro beniamino al Napoli e in nazionale. E Kvaratskhelia sta trascinando un movimento in cui stanno emergendo tanti giovani interessanti.
A dimostrazione di ciò, gli Europei Under-21 di quest’anno, ospitati dalla Georgia congiuntamente alla Romania. La nazionale georgiana di categoria, all’esordio assoluto al torneo, è riuscita a superare la fase a gironi avendo la meglio su compagini di livello quali Portogallo, Belgio e Olanda. Solo i rigori nei quarti di finale contro Israele hanno impedito ai Jvarosnebi di arrivare in semifinale (cosa che sarebbe valsa la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024).
Gli Europei Under-21 hanno, al contempo, dimostrato l’entusiasmo calcistico dei georgiani. Nel giro di una settimana è stato infranto tre volte il record storico assoluto di presenza allo stadio a un incontro della competizione per nazionali giovanili. Più di 44mila spettatori hanno assistito alla partita contro Israele allo stadio Boris Paichadze di Tbilisi.
Le difficoltà dei club georgiani
Non rientrano però in questo quadro positivo le prestazioni europee delle squadre di club georgiane, protagoniste del campionato di massima serie del paese, la Erovnuli Liga.
La Erovnuli Liga si gioca sull’anno solare (la stagione inizia tra febbraio e marzo e si conclude tra novembre e dicembre). Le dieci squadre partecipanti si affrontano in un girone all’italiana con doppie partite di andata e ritorno, per un totale di 36 giornate. La squadra vincitrice è ammessa al primo turno di qualificazione della Champions League (che si gioca l’estate successiva, quindi a più di sei mesi di distanza dalla fine del campionato). La seconda e la terza classificata vengono ammesse al primo turno di qualificazione della Conference League assieme alla vincitrice della Sakartvelos tasi, la coppa nazionale.
Anche quest’anno nessuna compagine georgiana si è qualificata alla fase a gironi di una delle competizioni europee per club. L’ultima a riuscirci fu la Dinamo Tbilisi, con una partecipazione alla Coppa Uefa nel lontano 2004/2005. La Georgia figura al 46esimo posto (su 55) nel ranking Uefa per club e rischia di scendere al 49esimo entro l’inizio della stagione 2024/2025.
Sarebbe ingeneroso e irrealistico aspettarsi che, al giorno d’oggi, una squadra georgiana possa ripetere la vittoria della leggendaria Dinamo Tbilisi nella Coppa delle Coppe 1980/1981. Ma gli esempi che vengono dai vicini Armenia e Azerbaigian mostrano che, con la creazione della Conference League, la qualificazione alla fase a gironi di una competizione europea è diventata un obiettivo possibile anche per paesi che non fanno parte dell’élite del calcio.
Abbiamo parlato delle difficoltà del calcio di club georgiano con Luka Lagvilava, amministratore del canale Twitter/X Georgian Footy, dove riporta e commenta in inglese notizie sul calcio in Georgia.
Secondo Lagvilava, il rendimento fallimentare delle compagini georgiane in Europa è da attribuire a diversi fattori, inclusi la mancanza di risorse economiche, la malagestione delle squadre e quella del campionato da parte della Federazione.
“La situazione economica del paese non aiuta e l’aspetto finanziario è fondamentale. Lo dimostrano esempi nella regione quali il Qarabağ in Azerbaigian e lo Sherif Tiraspol in Moldova, capaci di qualificarsi ripetutamente alle coppe europee, ma con risorse ben superiori. Tuttavia, queste due squadre hanno anche una visione di lungo termine, completamente assente nei club georgiani. Conservano nel tempo una base di sette/otto calciatori da cui costruiscono la squadra e ciò le rende relativamente competitive”. In Georgia le rose delle squadre cambiano invece radicalmente a ogni finestra di mercato.
Lagvilava ritiene che la mancanza di risorse dei club georgiani sia pure legata a come le squadre gestiscono le cessioni, soprattutto in un periodo in cui, come già detto, stanno emergendo tanti giovani interessanti. “Negli ultimi otto anni, la Dinamo Tbilisi ha guadagnato 11 milioni di euro dai trasferimenti. È una cifra importante per il contesto economico del paese, ma non è stata sufficiente a creare una squadra competitiva”.
La cattiva gestione del mercato ha, infatti, impedito alla squadra di guadagnare maggiormente dai trasferimenti. Dalla cessione di Kvaratskhelia, cresciuto nelle giovanili della squadra, la Dinamo Tbilisi ha guadagnato solo 200mila dollari, ottenuti esclusivamente da una clausola che la Fifa impone di pagare alle squadre che hanno formato un calciatore, e quello del tesserato del Napoli non è un caso isolato. “La Dinamo Tbilisi non è né riuscita a tenere in rosa i suoi giovani più talentuosi per almeno un paio di stagioni, né a guadagnare dalla loro cessione”, spiega Lagvilava.
A sua volta, la malagestione del mercato è figlia della mancanza di competenza nella direzione delle squadre. Secondo Lagvilava, tendenzialmente i club funzionano sul principio di “amici che fanno favori ad amici”. “Il consiglio di amministrazione assume solo allenatori che conoscono e che hanno lavorato in Georgia per anni e, a loro volta, gli allenatori portano in squadra solo giocatori a loro familiari. Questo crea quello che chiamo il circolo degli addii, perché vediamo gli stessi giocatori, girare da una squadra all’altra di stagione in stagione. Se fossero buoni giocatori andrebbe anche bene, ma purtroppo non lo sono”.
Per concludere questo quadro poco edificante, si arriva alla gestione generale del sistema calcio in Georgia. Nel 2016 la Federazione Calcistica Georgiana introdusse un “fondo di sviluppo per il calcio” con l’obiettivo di rendere i club sostenibili dal punto di vista economico. Lagvilava sostiene che questi finanziamenti abbiano avuto l’effetto di peggiorare la qualità media delle squadre.
“I finanziamenti hanno creato una situazione di comfort per i club e i calciatori. Le squadre ricevono abbastanza soldi per pagare i calciatori e far guadagnare le amministrazioni e i proprietari. Gli stipendi dei calciatori sono cinque volte superiori rispetto al salario medio del paese [in base ai dati dell’Istituto Nazionale di Statistica si è attestato intorno ai 600 euro nel primo quarto del 2023, nda]. Il calcio diventa così un lavoro, non una passione, e squadre e calciatori non sono incentivati a migliorare il proprio livello”.
Tutto questo si riflette nelle cattive prestazioni dei club georgiani in Europa che hanno fatto scendere progressivamente la Georgia dal 40esimo posto nel ranking Uefa 2016/2017 – anno di introduzione del fondo – all’attuale 49esimo posto.
Buone notizie, giovani e calcio femminile
Nonostante i grossi problemi dei club georgiani, il fenomeno Kvaratskhelia sta sicuramente avendo effetti positivi sul movimento attirando l’attenzione sulle promesse del paese nei maggiori campionati europei.
Secondo Lagvilava, questo accresciuto interesse nei confronti dei giovani georgiani, ad esempio in Italia, rende possibili trasferimenti diretti dalla Georgia alla Serie A, inserendo da subito i giocatori in contesti di alto livello. In tal senso c’è l’esempio di Giorgi Kvernadze, arrivato al Frosinone dal Kolkheti-1913 Poti, un acquisto difficilmente immaginabile fino alla scorsa stagione.
Infine, le cose si muovono nel calcio femminile. Come in Italia e in tutto il mondo, il movimento è in crescita in Georgia con un numero crescente di calciatrici, squadre e investimenti. Sebbene la nazionale fatichi – occupa attualmente il 126esimo posto nel ranking Fifa – , il WFC Lanchkhuti, cittadina nell’ovest del paese, qualificandosi alla fase finale della Champions League nella stagione 2020/2021 si è reso protagonista di una impresa che fa ben sperare per il futuro.
Se volete seguire gli sviluppi del calcio in Georgia, iscrivetevi al canale Georgian Footy dove troverete aggiornamenti giornalieri sugli sviluppi e i trasferimenti dei calciatori georgiani. Per scoprire i nuovi Kvaratskhelia, sul sito della Erovnuli Ligapotete guardare in diretta le partite del campionato georgiano.
Nato a Milano, attualmente abita a Vienna, dopo aver vissuto ad Astana, Bruxelles e Tbilisi, lavorando per l’Osce e il Parlamento Europeo. Ha risieduto due anni nella capitale della Georgia, specializzandosi sulle dinamiche politiche e sociali dell’area caucasica all’Università Ivane Javakhishvili. Oltre che per Meridiano 13, scrive e ha scritto della regione per Valigia Blu, New Eastern Europe, East Journal e altre testate.