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Il Carnevale di Strumica, tra sacro e profano

Teste di toro, teschi di capra, crani e corna, pelli e pellicce. E ancora maschere, costumi, demoni, ma anche carri allegorici, travestimenti individuali e di gruppo. Questo è solo un assaggio di ciò a cui potreste assistere partecipando al Carnevale di Strumica, una delle tradizioni macedoni più antiche e originali, oggi conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. La sua prima testimonianza scritta risale al XVII secolo.

Agli appassionati di calcio sicuramente la città di Strumica non suonerà nuova, avendo dato i natali alla stella calcistica di Goran Pandev. Anche gli osservatori più attenti dello scenario tecno regionale ne avranno sentito parlare in virtù dei suoi club più notori, che le hanno conferito la fama di città del divertimento, accresciuta dai molteplici artisti che vi hanno suonato e dai festival che vi hanno avuto luogo. Eppure da poco meno di un trentennio la cittadina è assurta agli onori della cronaca anche per un altro motivo: il Carnevale di Strumica, che da evento locale o al massimo nazionale ha attratto sempre più fama e popolarità anche oltre confine.

Una tradizione antica

Le prime testimonianze scritte del Carnevale di Strumica giungono ai nostri giorni dalla voce, o meglio dalla penna di Evliya Celebi, scrittore ottomano che, in uno dei suoi innumerevoli peregrinaggi all’intero dell’allora impero osmanico, nel 1670 si imbatté “in una città situata ai piedi di un’alta collina”, e vide “come quella notte la gente mascherata correva di casa in casa, ridendo, gridando e cantando” (SeyahatnameIl libro dei viaggi).

Con ogni probabilità la città di cui scrive il nostro Evliya è proprio Strumica, nella quale deve essere giunto durante i cosiddetti giorni trimeri, ossia i primi tre giorni del digiuno quaresimale. Una tradizione cristiana molto antica prevedeva che i primi tre giorni di digiuno pasquale fossero più rigorosi, prevedendo in alcuni casi un digiuno quasi totale. Queste tre giornate iniziano dopo l’ultima domenica prima del digiuno pasquale, che cade sempre sette settimane prima della domenica di Pasqua. Anche conosciuta come domenica del perdono (Pročka o Veliki Pokladi), questa ricorrenza chiude la settimana grassa prima di entrare nel campo liturgico della quaresima. Secondo la tradizione, in questo giorno non si può negare il perdono a nessuno, seguendo l’esempio di Gesù. La domenica del perdono funge anche da spartiacque tra i riti invernali e quelli primaverili.

Carnevale di Strumica

Come spesso accade in questi casi, le credenze religiose si innestano e finiscono con il mescolarsi quasi inestricabilmente a tradizioni pagane ben più antiche. È in questo contesto che va ricondotta l’usanza di mascherarsi, tipica di innumerevoli riti in tutto il mondo. Con alcune curiose somiglianze rispetto al krampus, il Carnevale di Strumica prevedeva la comparsa di diversi demoni, tipicamente caratterizzati da fattezze antropomorfe o zoomorfe, corna e code, braccati e cacciati dalla città, a simboleggiare la sconfitta degli spiriti maligni e il loro allontanamento. Una funzione ugualmente esorcizzante era anche ricoperta dalla sfilata per le vie cittadine di storpi e figure disumane, che abbandonando l’abitato simboleggiavano la scomparsa delle malattie e dei malesseri in vista della vicina e più salubre primavera.

Un altro aspetto che caratterizza i giorni trimeri riguarda l’usanza, per il futuro sposo e i suoi amici, di recarsi travestiti presso l’abitazione della futura sposa. La donna deve saper riconoscere, tra il folto gruppo così mascherato, il suo futuro marito. Con ogni probabilità fu proprio questa ricorrenza in cui si imbatté Evliya Celebi più di 350 anni fa, spingendolo a menzionare quanto assistito nel resoconto dei suoi viaggi. In questo contesto non mancano simboli, riferimenti e canzoni erotiche, eseguite per propiziare la fertilità e la felicità di coppia.

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Il Carnevale di Strumica oggi

Oggi il Carnevale di Strumica si è ammodernato, includendo elementi spuri non appartenenti alla tradizione macedone, pur senza perdere le proprie peculiarità. Dal 1994 è entrato a far parte della Federazione delle città europee del Carnevale, ospitando nel 1998 la diciottesima edizione del suo congresso internazionale. Quello che non è cambiato è invece il clima di gioiosità, allegria e spensieratezza contagiose che animano tutta la serata di Carnevale, caratterizzata da canti e danze tanto tra i mascherati quanto tra gli spettatori. Una notte all’insegna del sovvertimento delle norme sociali e della trasgressione.

Carnevale di Strumica

La sfilata in maschera oggi presenta anche un elemento di competizione, essendo previsto un comitato cittadino incaricato di eleggere la miglior maschera individuale e di gruppo dell’anno. Si tratta di travestimenti artigianali, che richiedono mesi di preparazione e nel caso delle maschere tradizionali il ricorso a tecniche antiche, tramandate di generazione in generazione.

Essendo legata all’inizio della quaresima, la settimana del Carnevale di Strumica varia di anno in anno, ma viene festeggiata quasi sempre in febbraio. Inizia il mercoledì precedente ai giorni trimeri, per concludersi alla fine di essi. La sfilata principale avviene nel corso della serata della domenica del perdono, prima dell’inizio del digiuno pasquale.

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Carnevale di Strumica
Carnevale di Strumica
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Carnevale di Strumica
Carnevale di Strumica
Carnevale di Strumica
Carnevale di Strumica

Foto: Nikola Stanishlevikj

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Nicola Zordan
Nicola Zordan

Mosso da un sincero interesse per la storia e la cultura della penisola balcanica, si è laureato in Studi Internazionali all’Università di Trento, per poi specializzarsi in Studi sull’Europa dell’Est all’Università di Bologna. Ha vissuto in Romania, Croazia e Bosnia ed Erzegovina, studiando e impegnandosi in attività di volontariato. Tra il 2021 e il 2022 ha scritto per Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa. Attualmente risiede in Macedonia del Nord, dove lavora presso l’ufficio di ALDA Skopje.