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Ergotelis: la squadra radiata dai Colonnelli per un concerto di Theodorakis

“Sono stato per caso allo stadio dell’Ergotelis quest’estate e ho scoperto una storia bellissima. La squadra era stata radiata dalla dittatura per aver concesso il suo stadio a un concerto di Theodorakis. Poi con la democrazia è ripartita dai dilettanti per arrivare in serie A. Lo stadio (quello storico, dove ora giocano le giovanili) è di fianco alla tomba di Kazantzakis sui bastioni di Eraclio. Con poesie di Kazantzakis e Theodorakis scritte sui muri”. Così recitava un messaggio di Pippo Varanini, amico e viaggiatore lento, che sull’isola del Mediterraneo si era imbattuto in questa storia. È stato il punto di partenza.

“Organizzazione antipatriottica”. Fu questa la causa che portò alla retrocessione a tavolino dell’Ergotelis alla fine della stagione 1966/67 fino alle serie dilettantistiche. Di fatto una radiazione. La Dittatura dei Colonnelli era appena salita al potere e aveva, nei confronti dei giallo-neri di Creta, almeno un conto in sospeso. Il 6 agosto 1966, la dirigenza del club aveva concesso lo stadio Martinengo per un concerto di un artista che di lì a breve sarebbe diventato un assoluto indesiderato: Mikis Theodorakis, una voce chiave della resistenza contro il potere fascista greco. 

Chi è stato Mikis Theodorakis

Mikis Theodorakis è stato uno dei più famosi compositori greci. Di famiglia cretese, legatissimo all’isola dove oggi è sepolto, da sempre impegnato anche in politica, è diventato universalmente celebre grazie alla colonna sonora dei film Zorba il greco (1964), Z – L’orgia del potere (1969) e Serpico (1973). Il 21 aprile 1967 il Regime dei Colonnelli, grazie a un colpo di stato, prese il potere in Grecia. Theodorakis divenne ancor di più un simbolo di resistenza. Cercò di nascondersi e di raggruppare un fronte contro la dittatura, lanciando un appello alla resistenza.

All’inizio di giugno, i colonnelli pubblicarono un decreto che proibiva di suonare e ascoltare la sua musica. Il 21 agosto Theodorakis fu arrestato e incarcerato. Fu rilasciato alla fine di gennaio 1968, e poi nuovamente internato nel campo di concentramento di Oropos. Grazie all’interessamento internazionale, gli fu concesso l’esilio a Parigi. Tornò in Grecia solo dopo il 1974, quando venne eletto deputato nelle fila del Partito Comunista Greco. È morto nel 2021, all’età di 96 anni.

L’Ergotelis, la squadra dei rifugiati

Il Gymnastikós Sýllogos “Ó Ergotélis” Iraklíou Krítis, ovvero l’Associazione Sportiva “Ergotelis” Eraclio (Candia) Creta, nacque il 7 agosto 1929. Chi ha un minimo di conoscenza del calcio greco sa che le squadre fondate in quel decennio hanno spesso una storia comune. Il club infatti era stato fondato da rifugiati greci dall’Asia Minore che si erano trasferiti a Candia dopo la guerra greco-turca. Il nome della squadra, Ergotelis, era invece quello di Ergotele di Himera, vincitore delle Olimpiadi al tempo dell’antica Grecia, originario dell’isola mediterranea.

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Fin dai primi anni della sua storia, il club si distinse per alcuni comportamenti progressisti, come il libero accesso delle donne alle discipline e alla dirigenza. Poco dopo la fondazione arrivarono anche i successi e la squadra si impose come una delle realtà più vincenti di Eraclio. Con questa crescita, in particolare dopo la seconda guerra mondiale, si creò anche una rivalità con l’altra importante compagine cittadina, l’Ofi.

Nel 1946, l’Ergotelis ottenne finalmente un suo campo da calcio, lo stadio Martinengo, che prendeva il nome dall’omonimo bastione, situato sulle mura della fortezza veneziana. Il club disputò principalmente i campionati locali, senza però disdegnare alcune apparizioni nell’allora seconda divisione greca. Nel 1960 si avvicinò addirittura a una promozione storica in prima divisione, ma finì terzo nel raggruppamento meridionale, a soli quattro punti dai campioni dell’Atromitos Pireo. Alcune riorganizzazioni strutturali dei tornei lo riportarono in terza divisione, ma nel 1966 era di nuovo ai nastri di partenza del campionato della serie B greca.

Il concerto di Theodorakis

Poi il 6 agosto 1966 sul terreno di gioco del Martinengo si tenne quel concerto che così tanto avrebbe voluto dire per la storia del club. Alla fine della stagione, la squadra fu retrocessa d’ufficio e ridotta allo status di club dilettantistico in seguito a una nuova legge che imponeva che ogni città potesse avere soltanto un club fra i professionisti. Neanche a dirlo, la scelta del nuovo governo ricadde sull’Ofi.

Ergotelis 1966-67
L’ultima squadra dell’Ergotelis, partecipante alla seconda divisione greca, prima dello scioglimento a causa del concerto di Theodorakis (foto storica comparsa la prima volta su enet.gr – wikipedia)

Oltre al danno la beffa. Il club che rimaneva fra i professionisti aveva il diritto di prendersi i migliori giocatori degli altri sodalizi cittadini. Dall’Ergotelis furono costretti a partire in sette e la federazione, controllata dalla giunta militare, fece il possibile perché non ci fossero reclami. La dirigenza in carica fu annullata, quando non perseguitata. L’Ergotelis era di fatto distrutto.

Alla caduta della dittatura, nel 1974, purtroppo per la squadra non arrivò la tanto attesa rinascita. Ci furono vari tentativi, ma fallirono quasi tutti. La distruzione era stata davvero molto profonda. Se si escludono una coppa di Grecia dei dilettanti e qualche buon risultato nella coppa nazionale, sarà solo la fine dei Novanta a riportare l’Ergotelis nel calcio più nobile. 

Un presente senza grandi speranze

Nonostante in anni recenti la squadra abbia raggiunto risultati mai visti nel corso della sua storia (ai quali sono seguite nuove cadute), in città chi sostiene i giallo-neri è sempre in grande minoranza. I trent’anni successivi alla retrocessione d’ufficio hanno scavato un solco incolmabile con i cugini dell’Ofi Creta che ormai hanno preso il sopravvento a Eraclio e dintorni. Il gruppo ufficiale che sostiene la squadra si chiama Gate 19 e fa quello che può per portare in alto i colori dell’Ergotelis, tuttavia il treno sembra ormai passato e la storia non pare arridere neanche stavolta alla squadra giallo-nera. 

“Ho provato a cercare qualcuno dell’Ergotelis in città: adesivi, sciarpe o gagliardetti nei bar”, mi ha detto Massimo, un amico con il quale condivido la passione per il calcio greco. “Ma non è rimasto praticamente nessuno. Con il passare delle generazioni, il club è ormai visto come una squadra quasi di quartiere, una squadra simpatica verso la quale non ha senso provare rivalità”. Il tempo passa, chi si ricorda dell’Ergotelis che fu, quello degli anni Sessanta, non c’è più. Rimangono i ricordi e qualche poesia scritta sui muri del vecchio Martinengo. 

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Gianni Galleri
Gianni Galleri

Autore dei libri “Questo è il mio posto” e “Curva Est” - di cui anima l’omonima pagina Facebook - (Urbone Publishing), "Predrag difende Sarajevo" (Garrincha edizioni) e "Balkan Football Club" (Bottega Errante Edizioni), e dei podcast “Lokomotiv” e “Conference Call”. Fra le sue collaborazioni passate e presenti SportPeople, L’Ultimo Uomo, QuattroTreTre e Linea Mediana. Da settembre 2019 a dicembre 2021 ha coordinato la redazione sportiva di East Journal.