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A Torino torna Slavika Festival, il primo festival italiano dedicato alle culture slave, organizzato dall’associazione culturale Polski Kot: sarà in programma da mercoledì 13 a domenica 17 marzo. Il festival è realizzato grazie al sostegno di Fondazione Crt, del Consolato della Repubblica di Polonia a Milano, dell’Istituto polacco di Roma e al contributo di Arci Torino.
Nato nel 2015 da un’iniziativa di Alessandro Ajres, presidente del circolo polacco torinese fino al 2021, dopo una breve pausa dovuta alla pandemia, dal 2023 il festival è tornato con un nuovo simbolo, quello della Rusałka, una figura mitologica riconducibile al folklore slavo, un essere magico che assume la forma femminile. Slavika si riappropria della Rusałka, attribuendole l’ombrello nero che invita a distogliere lo sguardo dal suo corpo nudo individuale, che a una lettura pubblica si tramuta nel corpo collettivo di tutte le donne che subiscono violazioni dei propri diritti in Polonia e altrove.
«Per questa nuova edizione, abbiamo ampliato il programma con un cospicuo numero di workshop artistici e letterari con professionisti e artisti internazionali – afferma Daria Anna Sitek di Polski Kot – L'obiettivo è far conoscere le nuove personalità di spicco della cultura dei Paesi slavi, alcune già acclamate a livello internazionale, altre ancora poco conosciute al pubblico italiano, con l'intento di suscitare interesse e curiosità verso l'universo dei linguaggi, scenari e racconti delle culture slave».
«Arci Torino è felice di sostenere nuovamente Slavika, quest’anno ospitando in due circoli la parte più consistente delle attività – dichiara Luca Bosonetto, responsabile Cultura di Arci Torino – È un Festival di grande valore per il territorio, con contenuti di livello internazionale e animato da un gruppo di persone giovani ed estremamente capaci. La rete Arci è sempre più impegnata nella realizzazione di eventi, format e attività transculturali che promuovono, attraverso l’aggregazione, l’arte e lo spettacolo, i valori della pace e la cultura dei diritti».
L’edizione 2024
Quest’anno Slavika giunge alla settima edizione. Il programma del 2024 prevede l’arrivo a Torino di ospiti internazionali, provenienti principalmente dall’area balcanica, dalla Russia e dalla Polonia, ma anche dall’Italia.
L’edizione, inoltre, sarà caratterizzata dalla presenza di workshop artistici e letterari per permettere una partecipazione e un coinvolgimento attivo da parte del pubblico. Non mancano talk con autori e autrici, presentazioni, proiezioni e concerti.
I luoghi
Coinvolte diverse zone di Torino, la maggior parte all’interno della rete Arci. La sede principale del festival sarà il Kontiki di via Cigliano 7B, nuovo circolo nato nel cuore di Vanchiglietta, prima sede di Fridays for Future Italia.
Le perfomance saranno, invece, ospitate al Magazzino sul Po (Murazzi del Po Ferdinando Buscaglione 18). Il festival trova casa anche allo Studio Abra di via Carlo Goldoni 5, nuovo spazio che è contemporaneamente laboratorio e residenza per gli artisti che transitano a Torino, e al Circolo dei Lettori di via Bogino 9.
Alle 19 al Kontiki con la presentazione del festival: sarà un’occasione per conoscere i partner del progetto e i sostenitori di Slavika. A seguire, un classico del Polski Kot, il Giropierogi, cena a base di pierogi, i famosi ravioli polacchi serviti in tre diverse varianti, con un’aggiunta di panna acida e aneto.
Giovedì 14 marzo
La giornata inizierà alle 10 con due workshop: il laboratorio di traduzione dall’ucraino verso l’italiano e, in contemporanea, il laboratorio di traduzione dal russo verso l’italiano. Il primo sarà condotto da Alessandro Achilli, uno dei principali traduttori dall’ucraino in Italia e docente all’Università di Cagliari. Alla conclusione del workshop seguirà la consegna degli attestati e un reading delle opere tradotte. Il secondo laboratorio sarà tenuto da Massimo Maurizio, traduttore e docente di lingua e letteratura russa all’Università di Torino. Il laboratorio sarà dedicato alla traduzione di alcuni testi di Dar’ja Serenko.
La sera, il festival si sposta al Circolo dei Lettori dove, alle 21, lo scrittore e reporter polacco di fama internazionale Witold Szabłowski prende spunto dal suo ultimo libro Come sfamare un dittatore (Keller, 2023) per raccontare i grandi tiranni del ‘900 attraverso lo sguardo dei loro cuochi. Una prospettiva inconsueta, che getta una luce singolare sulle vicende che hanno insanguinato il secolo scorso. L’incontro è realizzato in collaborazione con il Circolo dei Lettori.
A dialogare con l’autore ci sarà Monica Perosino, giornalista de “La Stampa”.
Venerdì 15 marzo
La mattina, sempre al Kontiki, dalle 10 il laboratorio di illustrazione poetica condotto da Luchadora, pseudonimo di Alessandra Marianelli, artista dallo stile ampio, rotondo e sinuoso, che guiderà i partecipanti ad approfondire, re-interpretare e “ri-tradurre” graficamente i testi di Dar’ja Serenko, poeta e attivista russa, co-fondatrice del collettivo Resistenza femminista antibellica.
Nel pomeriggio, dalle 15, “Storie di spazi”: officina creativa di archiviazione organizzata da Corrispondenze, progetto artistico ed editoriale nato a Torino nel 2021 dalla collaborazione tra Paola Boscaini e Cristina Materassi. Scopo del laboratorio è guidare i partecipanti nel ruolo di progettisti di uno spazio, per dare forma a un ambiente aperto alle esigenze personali, ai riferimenti individuali e ai molteplici significati associati all’abitare. Alla fine, è prevista la consegna degli attestati e un confronto aperto sul lavoro svolto insieme a Cristina Materassi, che racconterà “Archive”, l’ultimo progetto editoriale di Corrispondenze.
Alle 19 al Magazzino sul Po la presentazione di lavori svolti durante il laboratorio di illustrazione con Luchadora e di traduzione poetica dal russo all’italiano, seguita, alle 20, dall’incontro con Dar’ja Serenko: si parlerà della letteratura e del femminismo nella Russia di oggi. La serata si chiuderà con il concerto di Sasok, trio punk italo-russo basato a Torino.
Alle 20 la proiezione di Reznica, documentario che, attraverso sei testimonianze, indaga il concetto di “casa” per coloro che divennero rifugiati in Jugoslavia e che oggi, a distanza di 30 anni dallo scoppio dei conflitti, vivono ancora in un limbo abitativo in Serbia. Dopo la visione, è previsto un dibattito con il regista Davor Marinković e Marco Carmignan, insieme a Vittorio Zampinetti, regista del reportage Metalli Pesanti (2023).
Sabato 16 marzo
Da Kontiki, dalle 10, il laboratorio di traduzione letteraria dal polacco all’italiano condotto da Riccardo Campion, slavista, traduttore e poeta che nel 2023 è arrivato tra i finalisti del premio “Poeti Oggi”. Il laboratorio è dedicato alla traduzione di alcune poesie della poeta e drammaturga Joanna Oparek, che sarà ospite del festival e con la quale sarà possibile avere un confronto diretto durante il laboratorio di traduzione.
La giornata proseguirà negli spazi di Abra Studio con un pomeriggio dedicato a pratiche artistiche dall’area balcanica. Il primo appuntamento alle 16 con Lori Lako, visual artist albanese che con la sua arte indaga la mediazione di eventi storici e personali attraverso le piattaforme Internet e i dispositivi digitali. Alla visione di alcuni video sperimentali seguirà un dibattito con Federica Tammarazio, storica dell’arte: spazierà su argomenti quali la decomunistizzazione dell’Europa dell’Est, il rapporto tra memoria collettiva e storia individuale, le potenzialità dell’arte contemporanea nell’ambito della sfera pubblica e sociale.
Il secondo appuntamento del pomeriggio, alle 17:30, prevede la proiezione degli ultimi due cortometraggi realizzati da Zulfikar Filandra, regista di Minotaur (2020), artista e curatore di Sarajevo, nonché membro della commissione di selezione del Sarajevo Film Festival. Nella «artist talk» che seguirà alla proiezione, il regista affronterà le difficoltà legate alla produzione cinematografica in Bosnia ed Erzegovina a seguito della pandemia, toccando il tortuoso tema del fatalismo che caratterizza i Balcani.
Quindi, alle 20 al Kontiki, la presentazione del libro Guarire mondi in crisi (Vita Activa Nova, 2023) di Melita Richter, docente di letteratura serba e croata all’Università di Trieste scomparsa nel 2019, alla cui memoria l’incontro è dedicato. Il libro sarà presentato da Marija Mitrović, anche lei docente ordinaria di lingua e letteratura serba all’Università di Trieste, e Gabriella Musetti, scrittrice e studiosa nonché fondatrice della casa editrice Vita Activa Nova, con la partecipazione di Vesna Scepanovic, giornalista e artista, ambasciatrice di culture e poetiche dell’ex Jugoslavia in Italia, e di Alfredo Sasso, ricercatore dell’area balcanica e articolista per Osservatorio Balcani Caucaso.
Il sabato sera è dedicato esclusivamente alla Polonia: dalle 21, al Magazzino sul Po, la serata inizierà con un reading e una performance poetica di Joanna Oparek, durante la quale verranno letti i testi tradotti durante il laboratorio. A seguire, dalle 22 sul palco dei Murazzi è previsto un doppio concerto in cui si esibiranno per la prima volta a Torino due realtà musicali di Breslavia: Siostry Osierdzia, progetto audiovisivo in cui gli elementi techno sono combinati con suoni ambient e urbani, e Proteina, dj tra le più in voga nella scena elettronica polacca contemporanea.
Domenica 17, alle 10, al Kontiki, il laboratorio di traduzione letteraria dal serbo-croato-bosniaco all’italiano condotto da Elvira Mujčić, scrittrice e traduttrice italiana nata in Jugoslavia, autrice del romanzo La buona condotta(Crocetti, 2023).
In parallelo, il laboratorio “Talk Plant to Me” di Smirna Kulenović, artista multimediale, scrittrice e designer bosniaca di fama internazionale, incentrato sul potere curativo e gli usi pratici di piante e semi dell’area balcanica. I partecipanti avranno la possibilità di esplorare piante e semi dei Balcani, avvicinarsi alle culture slave attraverso pratiche naturali, imparare a realizzare “bombe di semi”, tè e rituali.
Il pomeriggio, alle 17:30 dopo la conclusione del workshop di traduzione letteraria è prevista la consegna degli attestati e un reading delle opere tradotte. Seguirà poi l’annuncio e la premiazione del vincitore del Premio Polski Kot, il primo premio in ambito editoriale dedicato alla traduzione dalle lingue slave all’italiano, diretto dalla voce italiana di Olga Tokarczuk, la traduttrice Barbara Delfino.
Il festival si concluderà con le note suonate dalla chitarra di Liuzzi, cantautore pugliese che, per l’occasione, si esibirà con alcune canzoni italiane tradotte in russo, e viceversa.
L’ingresso al festival è a offerta libera.
I laboratori di traduzione letteraria prevedono un contributo di partecipazione di 10 euro, i workshop artistici una quota di 15 euro. Per i concerti il contributo è di 5 euro.
Gli appuntamenti ospitati da Kontiki e Magazzino sul Po sono riservati ai soci Arci.