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A Torino, in Via San Pio V, proprio dietro la stazione di Porta Nuova, Via Nizza e i suoi portici, c’è un piccolo bar. Dietro il bancone, a volte un signore anziano che si vanta di saper fare scritte e disegni non solo sul cappuccino ma anche sull’espresso, a volte una signora che regala abbracci e buon umore.
È lì che incontriamo Alessandra Albano, dal grande sorriso e il passo veloce, co-fondatrice e direttrice creativa di In transito, una piccola casa editrice indipendente nata nel 2022, un po’ milanese, un po’ napoletana, che veste panni boemi, russi, tedeschi e chissà cos’altro nasconde nel suo armadio.
Abbiamo avuto l’occasione di fare una bella chiacchierata con Alessandra e, successivamente, uno scambio con Luca Sanfilippo, che tra i suoi titoli professionali annovera membro fondatore di In transito e cercatore di pepite boeme. Attirati dai nomi est europei che spiccano sulle loro copertine, abbiamo chiesto a entrambi di raccontarci un po’ la storia di questa piccola casa editrice indipendente, che si occupa di tradurre autori europei dimenticati, che ci parlano da anni lontani, quando il vecchio continente attraversava anni densi di scompigli e avvenimenti storici, stretto tra una grande guerra ed un’altra forse peggiore, quando a queste pagine si usava ancora fare compagnia con le illustrazioni.
Partiamo dal nome: in transito. Dice niente e dice tutto! Voi cosa dite? Perché l’avete scelto?
In transito perché non preferiamo i muri e ci piace attraversare i confini tra i generi, ci piacciono le traduzioni, intersecando musica e letteratura, segni e disegni, trame e racconti. Ci chiamavamo già In transito quando eravamo solo una collana di narrativa per le edizioni Analogon di Asti (specializzata essenzialmente in libri sulla musica) e quando ha chiuso abbiamo deciso di proseguire con un nuova casa editrice che continuasse con il medesimo nome e il medesimo intento. L’idea di In transito è quella di recuperare titoli di grandi scrittori pubblicati negli anni Venti e Trenta del secolo scorso per ristamparli con le illustrazioni originali in una veste grafica curata e riconoscibile, proponendo un prodotto che sia anche bello per il gusto di possedere il libro come oggetto.
Quando e dove nasce in transito? Chi sono le personalità coinvolte?
Intransito nasce nel gennaio 2022 per mano e per idea di un piccolo gruppo di due persone amiche da tempo, in parte già del settore e con comuni passioni: la letteratura, la grafica editoriale, il teatro, l’illustrazione, i paratesti. In una parola: il libro. La casa editrice si è poi ampliata sia internamente, siamo diventati quattro, attivando collaborazioni esterne con diversi traduttori perché privilegiamo la selezione di autori stranieri.
Chi sono questi misteriosi scrittori, perché li avete scelti e perché volete farli conoscere ai vostri lettori?
A volte l’autore è noto ma non lo è una sua specifica opera che secondo noi merita di essere conosciuta: mi vengono in mente Olesja di Aleksandr Kuprin, L’obbligo di Stefan Zweig o Il mal bianco di Karel Čapek. A volte è l’autore che merita di essere scoperto o riportato all’attenzione: Pascal Quignard con Tutte le mattine del mondo, Emmanuel Roblès o Josef Čapek. A volte è l’originalità delle illustrazioni di un libro che chiede a gran voce di farsi conoscere come nel caso de La ballata del carcere di Reading di Oscar Wilde o di Padrone e servitore di Lev Tolstoj. A volte siamo noi che ci innamoriamo di un testo che vogliamo assolutamente far circolare come nel caso di Dašenka di Karel Čapek o di Le ultime pagine del diario di una donna di Valerij Brjusov o Bubu di Montparnasse di Charles-Louis Philippe di prossima uscita.
Sulle illustrazioni! Qual è il loro ruolo?
In transito nasce proprio con l’intento di rilanciare il libro illustrato, per non lasciarlo relegato alle edizioni per collezionisti o a quelle per bambini. Il libro illustrato si difende bene dagli ebook e dagli audiolibri e in più l’illustrazione è una lettura approfondita del testo, proprio come la traduzione. Noi ci siamo ispirati alle idee dell’incisore Frans Masereel, progenitore delle graphic novel, che fu anche editore coraggioso e prolifico illustratore di testi letterari, dedicandogli proprio per questo un’intera collana. Abbiamo poi valorizzato anche altri artisti come Josef Čapek, Felix Vallotton e Aubrey Beardsley e stiamo continuando su questa strada.
Sono stata attratta in particolare da Praga Magica, la vostra collana sulla letteratura boema. Come è arrivata?
Ci siamo arrivati scoprendo dapprima i fratelli Čapek, una sorta di associazione a delinquere artistico-letteraria che spazia dal teatro ai libri per bambini, dalle scenografie ai racconti polizieschi, dalle caricature ai resoconti di viaggio. E una volta entrati in quel mondo, nella Praga tra le due guerre mondiali, abbiamo trovato tante altre figure significative, dalla letteratura, al cinema, all’arte, alla musica, che pensiamo sia giusto far conoscere e apprezzare anche in Italia.
Due parole fuori campo: i fratelli Karel e Josef Čapek furono davvero un’associazione a delinquere! Mille ne pensavano e altrettanto ne facevano: mentre uno dei due scriveva, viaggiava e faceva anche il giardiniere, l’altro dipingeva e faceva lo scenografo e il critico d’arte. Nati entrambi in quella che allora era la Boemia dentro l’Impero austro-ungarico, hanno vissuto vite piene, impegnate e dall’epilogo purtroppo non sempre altrettanto spensierato.
Karel morirà relativamente giovane, mentre le critiche e caricature contro il nazismo costeranno a Josef l’internamento nel campo di Bergen Belsen, dove morirà a pochi giorni dalla liberazione del campo, nel 1945. Ma ricordiamoli come probabilmente avrebbero preferito, attraverso le loro opere: un misto di tenerezza e risate ci arriva al petto leggendo Dašenka, piccolo romanzo in cui Karel è sia scrittore che illustratore delle avventure della cosiddetta “furia canina”, un cucciolo di cane che allegramente mette sottosopra la sua vita. Josef lo vediamo invece in azione con Storie di polizia, raccolta di racconti scritta dal fratello e da lui illustrata, che ci trasporta in una Praga dal sorriso ironico sulle labbra.
I fratelli Čapek non sono gli unici nomi a venire da est nella baraonda della vetrina di intransito: altro titolo ad averci particolarmente colpito è Olesja di Aleksandr Kuprin, autore russo poi emigrato in Francia, conosciuto soprattutto per aver fatto parte del gruppo letterario Znanie, di tradizione naturalista. Il romanzofa parte della romantica collana Le donne, Gli amori e ci racconta di una donna cresciuta da sola nelle foreste della Volinia, regione tra Polonia e Ucraina, dove ai confini dell’impero, si svolge una delle storie d’amore più belle della letteratura russa.. Impossibile non volerne sapere di più…
Quali sono i vostri legami con la letteratura est europea?
Non abbiamo legami specifici a parte la passione e le idee che mettiamo in campo noi e quelle che ci arrivano dai nostri collaboratori esterni. Prossimamente vorremmo dedicarci ad un’altra attrazione per noi: riprendere a pubblicare i testi teatrali, di cui la letteratura est europea è ricca. Su questo fronte l’editoria italiana sembra rimasta piuttosto indietro rispetto all’Europa, da quando non c’è più la storica collana Einaudi sul teatro. In transito, nel suo piccolo, ha iniziato a pubblicare almeno due pièces all’anno come ad esempio il piccolo manuale In teatro, come si costruisce uno spettacolo di Karel Čapek o la commedia nera Il mal bianco, sempre di Karel Čapek.
È facile trovare traduttori di lingue sicuramente meno “gettonate” di altre, come ad esempio il ceco?
No, non è facile, ma stiamo lavorando bene con le università per ampliare il parco dei nostri traduttori.
In transito non è soltanto indipendente ma siete anche tutti volonterosi volontari. Cosa significa per voi questo progetto?
Questo progetto è nato per passione e per passione procede. Ma non lo pensiamo ombelicale: il nostro obiettivo è quello di divertire, provocare e incontrare le persone intorno a noi, proponendo occasioni di scambio e di verifica con i lettori, i traduttori, gli attori, i musicisti, gli altri editori e prima di tutti i librai indipendenti, perché pensiamo che un libraio motivato e indipendente, che sceglie di persona i titoli del proprio assortimento, offra una competenza insostituibile nella vendita dei libri di piccoli editori di qualità.
Alessandra ha terminato il suo succo di frutta, noi la nostra tazza di caffè. Ringraziando caldamente sia lei, che tutta la redazione, abbandoniamo la tastiera e lasciamo che siano le storie e le illustrazioni dei loro libri a parlare e a portarci lontano, in transito verso vecchi mondi dimenticati.
Storica dell’arte, specializzata in contemporanea, è appassionata di storia e arte est europea del secondo dopoguerra, dalla nascita dell’ex Jugoslavia alle guerre balcaniche. Vive e lavora principalmente in Sicilia, come curatrice freelance e operatrice culturale.