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Il 2024 è stato un periodo di grande crescita per Meridiano 13. Sotto tutti i punti di vista. Sono aumentati molto i lettori, le interazioni, gli iscritti alla newsletter e ai nostri social (Facebook, Instagram, YouTube, Telegram e LinkedIn). Si sono moltiplicate le interazioni e anche gli eventi sono stati molto numerosi e partecipati.
Insomma per il nostro progetto, nato nel 2022, è stato un buon anno e per questo, come redazione, abbiamo pensato di farvi un piccolo regalo e stilare una lista ragionata di quelli che per noi sono i migliori articoli 2024.
Nel 2024, l’impatto ambientale dell’estrazione di materie prime è stata causa scatenante di diversi movimenti di protesta nei Balcani. La scorsa primavera, Nicola Zordan ha visitato la zona di Prilep, in Macedonia del Nord, per raccontare la lotta degli attivisti locali contro un consorzio minerario turco-americano attivo nell’area.
Una delle cose che ho imparato quest’anno leggendo Meridiano 13 sono state le dinamiche, da me ignorate, del lavoro delle traduttrici e dei traduttori per portare al pubblico italiano le opere letterarie in lingua straniera. Tra le varie interviste che abbiamo pubblicato scelgo, per motivi affettivi alla lingua e al paese, quest’intervista, ma suggerisco tutti i pezzi della newsletter che avevamo dedicato a questa categoria professionale.
In occasione dell’anniversario della caduta del muro di Berlino, ho trovato molto interessante leggere la storia di Harald Jäger, raccontata da Roberto Brambilla: ufficiale della polizia di confine e comunista convinto, è lui di turno la sera del 9 novembre 1989 presso quel muro inviolabile che aveva contribuito a erigere nel 1961. E sarà sempre lui a dare ordine di alzare la sbarra poco prima di quella fatidica mezzanotte.
Tra i bombardamenti del 1999 sulla Serbia poco noto è quello che colpì l’ambasciata cinese nella capitale, una storia che Marco Siragusa ha ben riassunto in questo articolo, sottolineando le implicazioni anche sul lungo periodo di questa “ferita ancora oggi non del tutto rimarginata”.
Per viaggiare sul serio nei Balcani c’è bisogno di una solida colonna sonora per lenire e acuire l’immancabile nostalgia che seguirà l’esplorazione. Gli Ekatarina Velika sono la compagnia perfetta, l’incarnazione di tutto ciò che la Jugoslavia sarebbe potuta diventare senza mai concretizzarsi.
Un dialogo con l’autore e sceneggiatore Iva Pezuashvili e la scrittrice e traduttrice Ruska Jorjoliani, curato dal nostro Aleksej Tilman, per cercare di capire cos’è successo in Georgia, cosa sta succedendo ora e cosa potrebbe succedere nel futuro prossimo.
In Bosnia ed Erzegovina i ponti rappresentano molto più di un’opera ingegneristica. Hanno spesso accompagnato la storia del paese, influenzandola e contribuendo a definire identità e appartenenze etniche. In questo articolo Gianni Galleri ripercorre la storia di alcuni dei più rappresentativi ponti del paese.
L’articolo ricostruisce la storia dell’Islam in Albania, ad oggi uno dei pochi paesi europei a maggioranza musulmana. Un Islam moderato, lontano dal radicalismo con cui troppo spesso viene raccontato, e con importanti influenze politiche.
Anche la musica si schiera. I Borghesia sono una band slovena alternativa che da sempre affronta nei propri dischi temi che riguardano conflitti, repressione, sottomissioni, lotte di resistenza e rapporti di potere. Un’intervista ci racconta cosa ne pensano di quello che sta accadendo in Ucraina, in Palestina e non solo.
Ci sono regioni e luoghi, dopotutto non così lontani, che ci sono ancora ignoti e sconosciuti. È il caso delle repubbliche separatiste di Abcasia e Ossezia del Sud, internazionalmente riconosciute come parte del territorio georgiano ma de facto indipendenti. Aleksej Tilman ne ripercorre la storia per farci capire perché sono oggi le protagoniste di tanti titoli di giornale.
La Georgia esce da elezioni gravemente compromesse da brogli e violenze, con un nuovo mandato di Sogno Georgiano che allontana il paese nel Caucaso dall’Europa e l’avvicina a Mosca. Il nostro Aleksej Tilman ha seguito i “troubles” di Tbilisi per mesi (e spoiler: continuerà a farlo anche nel 2025), ma ha anche raccontato alcune delle incredibili storie di un paese tra i più unici al mondo, come lingua, paesaggi, e usanze. La storia di Lazika è un buon punto di partenza per incuriosirsi di un paese che speriamo di vedere presto libero ed europeo.
Non so quante volte ho riletto questo pezzo di Nicola Zordan, sognando di lande verdi e selvagge piantonate da spomenici che raccontano storie vicine eppure così lontane. La Jugoslavia è un concetto che va ben dietro Tito, e che esiste ancora nei suoi monumenti e nelle storie comuni di popoli vicini. Se dovessi scegliere un viaggio nel 2025, non avrei dubbi: prendete il pezzo di Nicola, scegliete il punto d’inizio, e partite sulle tracce del paese che non esiste più.
Nonostante la cristianizzazione della Lituania, il paganesimo è una parte consistente del passato del paese, che ha lasciato delle tracce che persistono ancora oggi. Questo articolo spiega magistralmente come la Lituania abbia preservato fino ad oggi elementi della sua antica tradizione pagana attraverso il Vėlinės, una celebrazione che unisce il culto dei morti alla pratica di illuminare i cimiteri con migliaia di candele.
Le elezioni in Georgia nello scorso ottobre sono state le più cruciali degli ultimi anni per il paese caucasico. A due mesi dalle votazioni che hanno visto la vittoria di Sogno Georgiano, le proteste europeiste nelle piazze della capitale non si fermano. Il nostro Aleksej Tilman è stato a Tbilisi in quei giorni e ci ha portato una telecronaca dettagliata dell’atmosfera nei seggi.
28 maggio del 2013: i bulldozer iniziano ad abbattere i primi alberi del parco Gezi a Istanbul. È l’inizio delle rivolte di Gezi Park, che da manifestazione a stampo ambientalista si trasformò nella più grande protesta antigovernativa della storia recente della Turchia, sfociata nell’occupazione di piazza Taksim e in un vero e proprio esperimento sociale di vita comunitaria autogestita.
In questo impeccabile pezzo Vincenzo di Mino mostra “il martirologio nazionalista sulle foibe” per quello che è: un “manufatto confezionato ad arte che nega la realtà dei fatti e riduce lo scoppio di una violenza interna a una guerra civile e a una guerra di liberazione a prodotto di un fantomatico odio razziale atavico dei popoli slavi verso gli italiani”.
Il calcio nell’ex-Jugoslavia è fatto di storie incredibili, ma tendiamo a ricordarci generalmente quelle delle squadre più note anche dall’altra parte del Meridiano 13 come ad esempio Partizan, Stella Rossa o Dinamo Zagabria. Gianni Galleri ripercorre la storia della salvezza del Pristina nella stagione 1984-1985 e del suo condottiero, il leggendario Miroslav Ćiro Blažević, con l’articolo che è stato scritto in occasione della sua scomparsa avvenuta l’8 febbraio 2023.
Da amante della musica rap e hip-hop non posso che consigliare questa intervista di Lorenzo Mantiglioni a Doppelgänger, al secolo Alen Đokić, rapper romano di origini bosniache. Le sue origini sono il caposaldo della sua musica, che è destinata ad un pubblico molto più ampio di quello che si possa pensare.
Un articolo estremamente divertente, ma anche pieno di curiosità che uniscono Oriente e Occidente in un modo davvero singolare: una lista di bizzarri regali perfetta nel periodo di Natale, tra i leader e i dittatori dello scorso secolo, che dà una prospettiva diversa ai legami politici e internazionali. Tra busti di Lenin, spade d’oro, orsi soldato e tanto altro.
Un’occasione per ripercorrere le tappe storiche che hanno dato origine alla Majakovka, ovvero la piazza dedicata al grande poeta della Rivoluzione e luogo simbolo della libertà espressiva e poetica, sia negli anni dell’Unione Sovietica, che nella Russia contemporanea.
In questo lungo e approfondito articolo il nostro Tobias Colangelo ripercorre la carriera di uno dei migliori giocatori di basket contemporanei, senza indugiare nei soliti aneddoti triti e ritriti. Una lettura piacevole che vi darà il gusto di conoscere un vero fenomeno.
Il rischio che spesso corriamo leggendo articoli di approfondimento, è quello che servano solo per confermare e rafforzare conoscenze che già abbiamo. Di Dimităr Voev non sapevo niente, non lo conoscevo, non avevo mai sentito le sue canzoni. Dopo aver letto questo articolo mi sono sentito arricchito.