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Musica ferroviaria da oltre il meridiano 13

I treni e le ferrovie hanno ispirato tanti artisti da oltre il meridiano 13. In anni e luoghi diversi si trovano canzoni dettate dalle realtà politiche e sociali della loro epoca. Ecco per voi una raccolta di musica ferroviaria scelta dalle nostre autrici e i nostri autori. Tutti a bordo della Transmeridiana, musica, si parte!

Zdob și Zdub & Advahov Brothers, Trenulețul

Moldova, 2022

Il viaggio inizia ai giorni nostri. Gli Zdob și Zdub & Advahov Brothers, uno dei gruppi rock più famosi in Moldova, si sono presentati all’Eurovision 2022 con un pezzo “ferroviario” che celebra l’unione tra i popoli, in particolare tra due paesi vicini, in tutti sensi, Moldova e Romania.

Hey ho! Let’s go
Folclore e Rock’n’roll
Il treno sta partendo! Dove sei?
Da Chișinău a București!

Barabanova, Zaliznycja (La ferrovia)

Ucraina, 2018

Con un milione di visualizzazioni in tre giorni su YouTube, l’ex giornalista di cronaca nera e ora cantante Barabanova ha dedicato una canzone alle ferrovie ucraine. Alcuni si sono rallegrati di questa rappresentazione umoristica della vita fra treni e binari, mentre altri l’hanno presa più seriamente, considerando le riprese come una violazione della sicurezza. Nel video, la cantante rivela la verità sul viaggiare in seconda classe (nei famosi vagoni platzkart) e di quanto possa essere bello e divertente attraversare l’Ucraina a bordo di un treno.

Ultimo minuto, ultimo biglietto,
Un posto in platzkart, ero sconvolta,
Sono entrata in una vecchia carrozza,
Ma lì i ragazzi si divertivano!

Amsterdam Klezmer Band, Immigrant song

Paesi Bassi, 2006

I paesi oltre il meridiano 13 sono spesso luoghi da cui si emigra alla ricerca di fortuna all’estero. I rumori di una stazione ferroviaria e di un treno in partenza fanno da sottofondo alla Immigrant Song degli Amsterdam Klezmer Band. I membri del gruppo olandese sono stati tra coloro che hanno lasciato la Russia agli inizi degli anni Novanta e raccontanto l’esperienza – condivisa con tanti altri.

Fischia il treno, hanno suonato i rintocchi
La nostra madrepatria ci ha visto partire come migranti
Aerei, treni, macchine, autobus
Ci hanno buttato ai quattro angoli del globo
1-2-3-4-5 non ci cercare
Siamo lontano, difficilmente ci raggiungi
Siamo dove non ci potevamo immaginare prima
America, Israele e Germania

Treno #8 Erevan-Baku

Una vecchia canzonetta umoristica ci ricorda di quando era normale viaggiare in treno da Erevan a Baku.

Sfreccia sfreccia
il treno rapido “Erevan-Baku”
E io, sdraiato sulla cuccetta superiore,

è come se dormissi.

Voskresenie, Mčitsja poezd (Sfreccia il treno)

Unione Sovietica (1981)

Nel caso della canzone del gruppo rock-country Voskresenie (letteralmente, Resurrezione) è la chitarra a imitare il movimento del treno sui binari. Anche in questo caso il treno, come abbiamo visto nelle canzoni precedenti, è motivo allegorico di riflessione sul senso della vita e sul percorso dell’uomo in essa.

Binario privo di meta, istante privo di pensieri,
Vedo una città che non conosco.
E, giunto al capolinea,
Mi affretto verso il treno che mi viene incontro.
Ho voglia di credere che in eterno
Tutti i binari mi portino a casa.

Mašina vremeni, Razgovor v poezde (Conversazione in treno)

Unione Sovietica, 1983

Il testo è stato composto dal leader del gruppo, Andrej Makarevič, durante un viaggio in treno di tre ore dalla città di Gagarin, nella regione di Smolensk. Durante il tragitto ha assistito a una conversazione tra due uomini di ritorno dal bosco, che bevevano e parlavano della vita. I due compagni di viaggio scendono alla stessa stazione “da qualche parte vicino a Taganrog, tra i campi infiniti”. La loro vivace discussione è di stampo filosofico:

Uno diceva: la nostra vita è un treno,
L’altro diceva: è la banchina.
Uno affermava: il nostro binario è pulito,
L’altro ribatteva: ci manca tutto.
Uno diceva: è come se fossimo noi i macchinisti,
L’altro diceva: siamo i passeggeri.

Le versioni registrate in studio furono modificate su insistenza delle autorità (forma di censura) per omettere qualsiasi riferimento all’uso di alcol.

Saša Bašlačëv, Poezd №193 (Treno №193 )

Unione Sovietica, 1984

Tra i miti dell’epoca tardo-sovietica non può mancare Saša Bašlačëv, la cui morte prematura a 28 anni nel 1988 ha sicuramente contribuito (come nel caso di Janka Djagileva) a inserirlo nel pantheon degli artisti tanto geniali quanto tormentati. Il treno n°193 è un brano che per molti versi anticipa alcune forme del rap e che ricrea con questa particolare declamazione incalzante a figurarsi il rumore del treno che si muove rapido sui binari. Il testo si conclude così:

L’amore è il treno Sverdlovsk-Leningrad e ritorno.
L’amore è il treno che porta qui e fa ritorno.

Non c’è tempo per ingannare se stessi.
E non c’è nulla per semplicemente addormentarsi.
E non c’è nessuno capace di premere il grilletto.
La mia testa è un incrocio ferroviario.

Akvarium, Poezd v ogne (Treno in fiamme)

Unione Sovietica, 1988

Boris Grebenščikov, influenzato da Bob Dylan e dalla sua This Wheel’s on Fire del 1975, ha scritto questa canzone tra i postumi di una sbornia a Machačkala (capitale della repubblica autonoma del Dagestan), di ritorno da un grande concerto, durante il viaggio in treno verso Baku, dove i musicisti della band hanno assistito agli incendi delle piattaforme petrolifere.

Questo treno è in fiamme,
E non abbiamo più nulla da fare.
Questo treno è in fiamme,
E non abbiamo più dove fuggire
Questa terra era nostra
Prima che ci mettessimo a combattere,
Morirà se non sarà di nessuno.
È tempo di riprendersi questa terra.

DDT, Železnodorožnik (Il ferroviere)

Russia, 1996

L’eroe protagonista della canzone di Jurij Ševčuk sembra aver messo radici vicino ai binari della ferrovia, dove il tempo si ferma e non esistono né passato né futuro.

Il treno è partito e di nuovo non c’è più alcun rumore.
Siamo rimasti solo io e il ferroviere.

Non perdetevi la nostra intervista a Jurij Ševčuk!

Korrozija metalla, Zaderžite poezd (Fermate il treno)

Russia, 1996

Non tralasciamo nemmeno il genere del trash metal con questa canzone dei Korrozija metalla (Corrosione del metallo), band conosciuta soprattutto per i testi provocatori e per le performance sui generis.

Fermate il treno, qualcuno ha preso e ha ucciso il macchinista
Un pericoloso satanista stanotte è evaso di prigione
No, è inutile piangere e gridare istericamente
In un cilindro sanguinoso fatto di ossa e di un Satana di ferro
Fermate il treno e uccidete il macchinista
Fermate il treno numero sei sei sei

Sektor Gaza, Demobilizacija (Smobilitazione)

Russia, 2000

Sektor Gaza è stata una famosa band punk-rock di Voronež, la cui esperienza si è spenta assieme al suo leader Jurij Choj nel 2000. Smobilitazione (che parla della fine della leva in Marina) è una delle loro ultime canzoni.

Il treno diretto sfreccia verso casa
Volerò a casa come un uccello
Volerò come un uccello, io
La vita inizierà senza ordini
Di sottufficiali e generali
Smobilitazione

Tima Belorusskich, Poezda (Treni)

Russia, 2019

Passiamo al panorama musicale contemporaneo con Tima Belorusskich, giovanissimo talento bielorusso (classe ‘98), figlio di un cantante d’opera e di un’insegnante di musica, che ha raggiunto il successo in particolare con la hit Nezabudka (2018). Nella canzone che vi proponiamo, i treni sono l’immagine ricorrente del ritornello:

E di nuovo se ne vanno lontano gli ultimi treni
Io ancora devo correre all’incontro nei nostri luoghi
Tu però non andartene, te lo chiedo per la centesima volta
Ti amo tanto, anche tu mi ami, ma non ora

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Aleksej Tilman
Aleksej Tilman

Nato a Milano, attualmente abita a Vienna, dopo aver vissuto ad Astana, Bruxelles e Tbilisi, lavorando per l’Osce e il Parlamento Europeo. Ha risieduto due anni nella capitale della Georgia, specializzandosi sulle dinamiche politiche e sociali dell’area caucasica all’Università Ivane Javakhishvili. Oltre che per Meridiano 13, scrive e ha scritto della regione per Valigia Blu, New Eastern Europe, East Journal e altre testate.