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Piazza Ala-Too: il cuore dell’identità kirghisa

Prima che arrivassero i russi in Asia Centrale, nell’area dove oggi sorge Biškek, non c’era molto che avrebbe fatto pensare che un giorno qui sarebbe sorta una capitale (o perfino una nazione). Biškek, oggi capitale del Kirghizistan, è una città totalmente plasmata dal modernismo sovietico, che nella sua continua espansione urbanistica ha trovato il suo epicentro nella piazza Ala-Too, un luogo rappresentativo dell’identità nazionale del paese.

Anche Biškek ha un cuore: piazza Ala-Too

Alla fine dell’Ottocento, l’odierna Biškek non era che un villaggio con poco più di 6mila abitanti. Dove un tempo vi erano solo vie carovaniere lungo la steppa, nel 1926 i sovietici decisero di creare una città che avrebbe servito da capitale per la Repubblica Socialista Sovietica Kirghisa. Le fu dato il nome di Frunze, in onore dell’omonimo rivoluzionario bolscevico Michail Vasil’evič Frunze, uno dei leader che guidò la conquista sovietica dell’Asia centrale nel corso della Guerra civile russa e che nacque proprio in questa cittadina che all’epoca veniva chiamata Pišpek.

Il primo impatto con la capitale del Kirghizistan può disorientare. Non si capisce dove davvero inizi questa città di oltre un milione di abitanti, costellata da edifici in stile brutalista e da una periferia rurale che con il tempo è stata inglobata nell’area urbana. Le montagne che la circondano le danno una sorta di geometria e i villaggi subito prossimi al confine con il Kazakhstan a nord – distante meno di trenta chilometri – formano un’estensione della periferia scomposta della moderna Biškek.

Con l’espansione dell’allora Frunze, era emersa l’esigenza, già verso la fine degli anni Settanta, di creare un luogo che assolvesse al ruolo di epicentro urbano: è piazza Ala-Too, impossibile da evitare se oggi si cammina un po’ per la città.

La piazza fu costruita nel 1984 per celebrare i sessant’anni dalla costituzione della Repubblica Socialista Sovietica Kirghisa. Nominata piazza Lenin al momento della sua inaugurazione, l’immancabile statua del padre della rivoluzione bolscevica troneggiava al suo centro, ignara che lo stato centroasiatico avrebbe ottenuto l’indipendenza solo qualche anno più tardi, nel 1991.

Nuova era, nuova piazza

Con il crollo dell’Unione Sovietica e l’indipendenza del Kirghizistan, Frunze venne ribattezzata Biškek e piazza Lenin fu rinominata piazza Ala-Too (in kirghiso “catena montuosa”), nome dell’altopiano parte del sistema montuoso del Tien Shan che occupa gran parte del nord del paese.

La statua di Vladimir Lenin, spostata nel parco a nord della piazza, venne sostituita prima dalla statua Erkindik nel 2003, simboleggiante la libertà, e successivamente da quella dell’eroe epico kirghiso Manas, inaugurata nel 2011 per celebrare il ventesimo anniversario dell’indipendenza del Kirghizistan.

L’Epica di Manas rappresenta il testo letterario più rilevante della cultura kirghisa ed è inclusa nella lista dei capolavori del patrimonio culturale dell’umanità dell’Unesco. Il poema racconta le gesta del leggendario khan kirghiso Manas e dei suoi discendenti. L’opera è composta in totale da sette volumi e conta circa mezzo milione di versi, annoverandosi come una tra le più vaste collezioni di poemi al mondo.

Larga centrotrenta metri e lunga trecento, la piazza è divisa in due dalla prospettiva Čuj che la attraversa. Da un lato, alle spalle della statua di Manas, si trova il museo di Storia Nazionale, uno dei musei più importanti dell’Asia centrale grazie alla sua vasta collezione di reperti che danno uno sguardo approfondito sulla storia e la cultura del paese dall’antichità all’epoca moderna. Al centro della pizza si erge una bandiera kirghisa posta su un’asta alta 45 metri, costantemente sorvegliata da soldati che ogni due ore svolgono il cambio della guardia.

La statua di Manas e il Museo di Storia Nazionale Kirghiso in Piazza Ala-too, Biškek.
La statua di Manas e il museo kirghiso di Storia Nazionale (Meridiano 13/Marco Alvi)

Attraversando la prospettiva Čuj, dall’altro lato della piazza, si erge la statua di Čyngyz Ajtmatov, celebre scrittore sovietico-kirghiso tra i principali esponenti della letteratura moderna del paese.

Adiacente alla piazza fu costruita, nel 1985, la Casa Bianca che oggi ospita il Consiglio Supremo, il parlamento unicamerale del Kirghizistan, in passato anche residenza presidenziale. L’edificio governativo fu più volte l’epicentro di numerose proteste che scossero le fondamenta della repubblica centroasiatica.

Statua dello scrittore Čyngyz Ajtmatov in Piazza Ala-Too, Biškek
Statua dello scrittore Čyngyz Ajtmatov in Piazza Ala-Too, a Biškek (Meridiano 13/Marco Alvi)

Il popolo kirghiso scende in piazza

Sebbene sia stata creata in epoca sovietica, piazza Ala-Too resta soprattutto oggi un luogo culturale e politico estremamente importante per i cittadini del Kirghizistan e per la storia recente del paese centroasiatico.

Fin dalla propria indipendenza, infatti, il popolo kirghiso si è reso protagonista di numerosi sollevazioni popolari che hanno orientato il paese verso maggiori standard democratici rispetto ai paesi confinanti.

Uno dei principali eventi fu la cosiddetta Rivoluzione dei Tulipani. Il 24 marzo del 2005, a seguito delle elezioni parlamentari di quell’anno, il popolo kirghiso scese nelle strade di Biškek e in altre città del paese contestando il risultato e la deriva autoritaria dell’allora presidente Askar Akajev, in carica fin dall’indipendenza del paese nel 1991.

Oltre 15mila persone si radunarono in Piazza Ala-Too in quella che fu la più grande manifestazione del popolo kirghiso indipendente, circondando la Casa Bianca e portando alle dimissioni di Akajev e al suo esilio in Russia.

Casa Bianca a Biškek
La Casa Bianca di Biškek, il parlamento kirghiso (Meridiano 13/Marco Alvi)

Nell’aprile 2010, la piazza fu nuovamente teatro di un moto popolare contro la corruzione nel paese del governo guidato dal presidente Kurmanbek Bakiev, successore di Akajev dopo gli eventi del 2005. I manifestanti si concentrarono in piazza Ala-Too e successivamente assaltarono la Casa Bianca e l’ufficio presidenziale al suo interno. Le proteste del 2010, divenute poi note come la Seconda rivoluzione kirghisa, portarono alle dimissioni e all’esilio di Bakiev nonché a nuove elezioni e riforme costituzionali, che stabilirono la transizione del Kirghizistan da una repubblica presidenziale a una forma parlamentare.

A ricorrenza di quegli eventi, proprio in questa piazza si celebra ufficialmente il 4 aprile di ogni anno la giornata della Rivoluzione popolare d’aprile come festa nazionale. Inoltre, gli abitanti di Biškek celebrano qui altre principali festività nazionali accompagnate da iconici canti e danze folcloristiche, come il giorno dell’indipendenza il 31 agosto e la festa zoroastriana del Nowrūz con l’avvento della primavera.

È indubbio come una piazza, soprattutto in una capitale, possa rappresentare un luogo-simbolo per eventi cruciali nell’evoluzione di un’intera società. Piazza Ala-Too oggi non è solo un luogo qualunque, ma il cuore pulsante di Biškek e della società kirghisa, e rappresenta l’evoluzione storica e politica di una nazione giovane che ha preso in mano il proprio destino.

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Marco Alvi
Marco Alvi

Laureato in Studi sull’Est Europa all’Università di Bologna ha studiato e lavorato in Russia, Azerbaigian e Romania. Attualmente vive a Danzica, Polonia. Ha collaborato con East Journal dal 2020 al 2021. Per Meridiano 13 si occupa principalmente dell’area caucasica.