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Chi di voi pur avendo visitato decine di volte un ristorante georgiano non è mai stato in Georgia per provarne un khachapuri nella sua patria d’invenzione? Io stessa, lo ammetto, fino all’anno scorso non avevo mai visitato questo piccolo ma ricco paese. In ogni abitante dello spazio post-sovietico, infatti, c’è una lotta interna rispetto a quali destinazioni scegliere: da un lato, la voglia di cosiddetto “Occidente”, di vedere cose che siano sorprendenti e diverse rispetto a quello a cui siamo abituati, e dall’altro le leggende sovietiche sulla bellezza incontaminata di Sakartvelo.
Sakartvelo ho scritto. Sì, perché quella che noi chiamiamo comunemente Georgia, è per i locali Sakartvelo. Georgia è il nome che gli antichi persiani attribuirono all’area, derivante da gorğān, ovvero lupo; è diventata così a noi nota come la “terra dei lupi”. Al contrario, Sakartvelo significa terra dei kartveli, ossia gli abitanti dell’area di Kartli, corrispondente al regno medievale di Georgia risalente al tredicesimo secolo.
Ebbene, l’anno scorso ho esplorato questo paese in lungo e in largo, e ho intenzione di raccontarvelo. In questo breve articolo, mi dedico a Tbilisi, la capitale del paese, perché il mio viaggio è iniziato da lì. Tuttavia, come ho constatato nel corso del viaggio, molti italiani partono da Kutaisi, quella che in periodo sovietico era considerata la capitale culturale del paese, in virtù di una connessione aerea a basso costo operata da WizzAir.
A prescindere che atterriate a Tbilisi o Kutaisi, la capitale sarà una tappa obbligatoria sul vostro percorso. Questa città è, senza alcun dubbio, una delle più belle capitali di tutto lo spazio post-sovietico. Dal centro alla periferia si affiancano architetture variegate che vanno dal medioevo fino al periodo sovietico.
Per me il paragone con la natia Chișinău è stato naturale. Così com’è stato semplice constatare la differenza in ricchezza storica tra le due città. Se mi avete letto nel precedente articolo saprete che Chișinău non nacque come la capitale di un paese, bensì come una città residenziale di periferia della nobiltà russa. Al contrario, Tbilisi è ricca di architetture interessanti, attrazioni turistiche, splendidi ristoranti e vita notturna. Non a caso, nel 2019 il National Geographic l’ha definita la città più bohémienne del mondo.
Tra ristoranti, terme, funivie e club, avrete attività almeno per tre giorni abbondanti. Potete trovare due video del mio canale sull’argomento. Il primo è una proposta di percorso per esplorare Tbilisi:
Il secondo è un video breve su uno dei complessi residenziali di Tbilisi più popolari di Instagram:
Appuntamento al prossimo articolo con le altre tappe esplorative della Georgia/Sakartvelo!
Moldava d’origine e italiana d’adozione, parla cinque lingue, ha visitato 48 paesi e vissuto in 7. Ha un Master in democrazia e diritti umani conseguito presso le Università di Bologna e Sarajevo.