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Vitali Daraselia e la parabola della grande Dinamo Tbilisi

La storia è tutta in quella sterzata. Vitali Daraselia, un numero bianco sulla schiena di una maglia blu scuro, corre con le braccia alzate. Ha appena segnato il gol decisivo della finale della Coppa delle Coppe, edizione 1980-81. I georgiani della Dinamo Tbilisi sono il primo club sovietico a trionfare in Europa. È un traguardo mai raggiunto fino ad allora.

A Düsseldorf, il 13 maggio 1981, si disputa la finale del trofeo – oggi defunto – al quale al tempo hanno accesso le formazioni che l’anno precedente avevano vinto la coppa nazionale del proprio paese. È un incontro un po’ particolare, perché vi prendono parte una squadra della Germania orientale e una sovietica. Entrambi gli stati non rilasciano che una manciata di visti e il grande stadio è praticamente vuoto.

Fra le due formazioni in gara sono i georgiani a tenere molto spesso il pallino del gioco ma, quasi inaspettatamente, i tedeschi orientali passano in vantaggio grazie alla bella rete di Gerhard Hoppe, intorno al sessantesimo. Il colpo sembra ridestare i sovietici che pochi minuti dopo pareggiano grazie al gol di Vladimir Gutsaev. Quando i supplementari sembrano essere la cosa più probabile, arriva il gol di Daraselia: il portiere Hans-Ulrich Grapenthin rinvia verso la metà campo avversaria, colpo di testa di un difensore georgiano e la palla arriva a Davit Kipiani. 

Lo splendido numero dieci prima prova un suggerimento alto respinto dalla difesa, poi, quando il pallone gli ritorna sui piedi, lo addomestica, addormenta il gioco e infine lo ridesta a sorpresa, facendo partire un filtrante di esterno destro verso Daraselia. Il centrocampista, che fa del dinamismo una delle sue armi migliori, porta avanti il pallone convergendo verso il centro dell’area, finta un tiro di destro che manda a vuoto il difensore, si mette la palla sul sinistro e lascia partire una staffilata rapidissima sul primo palo: gol.

C’è un’altra statistica curiosa in questa storia: secondo la polizia sovietica nella notte del 13 maggio 1981 a Tbilisi non si registrò neanche un’effrazione. Non un furto. Niente di niente. Mentre la media era di 150 sinistri al giorno, quella notte non se ne registrò neanche uno: tutti erano in piazza a festeggiare la vittoria della squadra.

La leggenda dimenticata di Davit Kipiani – L’Ultimo Uomo (Gianni Galleri)

La nascita della generazione d’oro della Dinamo Tbilisi

Per capire meglio di che giocatore stiamo parlando, abbiamo chiesto aiuto a Lasha Goduadze, giornalista georgiano che nel 2017 ha pubblicato il libro Vitali Daraselia – 60, grazie anche alla collaborazione dell’associazione dei giornalisti sportivi georgiani e del ministero dello Sport.

Vitali Daraselia nasce il 9 novembre 1957 sulle sponde del Mar Nero, in quella che oggi è la regione separatista dell’Abcasia (internazionalmente riconosciuta come parte della Georgia, ma de facto indipendente). Verso la fine degli anni Cinquanta, però, è semplicemente parte della Repubblica Socialista Sovietica di Georgia. Daraselia gioca i primi anni nella squadra cittadina che si chiama Amirani. 

Vitali Daraselia Dinamo Tbilisi
La grande Dinamo Tbilisi (pagina Fb Vitali Daraselia)

Il ragazzo ci sa fare e quando ci sai fare a quei tempi, in Georgia, c’è praticamente solo una strada che puoi intraprendere: quella verso Tbilisi, quella per vestire la maglia della Dinamo.

Era un ragazzo molto buono, molto amichevole e tutti lo amavano a Ochamchire e anche a Tbilisi, già dal primo giorno dopo il suo arrivo alla Dinamo.

Lasha Goduadze

È il 1975 e la squadra della capitale georgiana è in forte crescita. Nelle sue fila militano giocatori di grandissimo talento, come il fuoriclasse Davit Kipiani o il capitano e bandiera difensiva Aleksandr Čivadze. Negli anni successivi arriveranno anche l’imprendibile seconda punta Ramaz Šengelija, il centrocampista difensivo Tengiz Sulakvelidze e il portiere Otar Gabelia, tutti e tre provenienti dalla Torpedo Kutaisi. Sulla panchina della squadra siede un’autentica leggenda del calcio georgiano: Nodar Akhalkatsi, probabilmente il più grande allenatore della storia del paese.

Che giocatore era Vitali Daraselia?

Vitali Daraselia era un centrocampista offensivo e fin dalla giovane età molti specialisti dissero che sarebbe stato un prospetto molto interessante.

Lasha Goduadze

Un giocatore box to box, capace di attaccare, ma anche difendere grazie alla grande capacità di corsa. Uno di quei centrocampisti che avrebbe ben figurato in un campionato dinamico come quello inglese, ma anche in quello sovietico del tempo dove un tipo di calciatore del genere non era certo l’eccezione.

Se ti interessa il calcio in Georgia leggi: Il calcio in Georgia, entusiasmo e delusioni

Daraselia esordì con la Dinamo l’11 maggio 1975, contro il Pakhtakor Tashkent, in una partita che terminò con il punteggio di 0 a 0. Quelli erano anni difficili per la Dinamo, anni di rifondazione. Daraselia giocò tredici partite nel suo primo anno, ma dall’inizio della stagione 1976 divenne titolare e uno dei punti fermi principali della squadra.

Nel 1976 si svolsero due campionati sovietici: primavera e autunno. La Dinamo conquistò due medaglie di bronzo, vincendo anche la Coppa Sovietica, per la prima volta nella sua storia, battendo in finale 3 a 0 uno dei principali rivali, l’Ararat Erevan. Il 14 maggio 1976, Vitali segnò il suo primo gol con la maglia blu della Dinamo, contro il Karpaty Lviv (oggi in Ucraina).

Nelle stagioni successive i suoi risultati personali migliorarono notevolmente. Nel settembre del 1978, la Dinamo Tbilisi affrontò il Napoli in Europa. Vitali e sua moglie aspettavano un bambino e il centrocampista scherzando, disse: “Darò il nome a mio figlio del primo che segnerà oggi”. Segnò lui e suo figlio si chiamò Vitali Daraselia, come il padre.

Il rapporto fra Dinamo Tblisi e Georgia

Quello fra la squadra e la Georgia è un rapporto molto particolare. Ancora Goduadze: “La Dinamo Tbilisi era per noi una specie di squadra nazionale negli anni sovietici. Non esistevano squadre nazionali, quindi i migliori giocatori di ogni repubblica giocavano per la squadra migliore e la Dinamo era la nostra ai tempi della Georgia sovietica”.

Vitali Daraselia, Dinamo Tbilisi
Momento di esultanza della Dinamo Tbilisi (pagina Fb Vitali Daraselia)

“Molti vecchi tifosi dicono che la gioia e la felicità del popolo georgiano dipendevano molto dai risultati della Dinamo Tbilisi. Quando il club giocava bene e vinceva tante partite, la vita in Georgia era bella, ma quando la squadra era debole, la felicità ci abbandonava”. Gli anni che vanno dal 1976 al 1981 furono gli anni migliori nella storia della Dinamo Tbilisi e del calcio georgiano. La Dinamo vinse il campionato e due coppe sovietiche, una medaglia d’argento e tre di bronzo. “E ovviamente la Coppa delle Coppe, che è ancora uno dei principali successi internazionali nella storia dello sport georgiano. Vitali era una delle stelle principali di quella squadra”.

Il maledetto 1982

Il 1982 rappresentò uno spartiacque nella storia del calcio georgiano. Quello che poteva essere il punto più alto dello sport nel paese ne segnò in qualche modo la fine. Durante il trofeo Santiago Bernabéu la Dinamo affrontò il Real Madrid, ma ad Ángel non importava che si trattasse solo di un’amichevole e ruppe una gamba a Kipiani. Il numero 10 saltò tutta la prima parte del campionato, tornando in primavera e dimostrandosi comunque in forma.

Tuttavia la triade alla guida della nazionale dell’Unione sovietica decise di non portarlo in Spagna. Akhalkatsi (in quota Georgia) fece il possibile per convocarlo, ma era in minoranza contro Beskov (quota Russia) e soprattutto Lobanovskij (quota Ucraina) con cui c’erano già stati dei dissapori in Canada alle Olimpiadi di Montreal e che non sopportava le mezzepunte poco riconducibili al suo immutabile 4-4-2.

Brasile – Unione Sovietica a Spagna 82 con Zico, di spalle Andrij Bal’ e Vitali Daraselia (pagina Fb Vitali Daraselia)

Da Tbilisi partirono in quattro alla volta del Mundial: Čivadze, Sulakvelidze, Šengelija e Daraselia. Eppure per il centrocampista decisivo a Düsseldorf non ci fu quasi mai spazio e dovette sempre accomodarsi in panchina. Il mondiale andò così e così per i sovietici che tornarono presto a casa, pur con qualche recriminazione dovuta ad arbitraggi non sempre all’altezza.

Il rientro in patria venne sconvolto da una notizia: il ritiro di Kipiani. “Avevo due sogni, vincere un trofeo europeo e giocare i Mondiali. Il primo l’ho realizzato. Il secondo non diventerà mai realtà perché nel 1986 sarò troppo vecchio. A questo punto non ha più senso continuare a giocare”. La sua partita d’addio si doveva giocare a novembre, ma qualche giorno prima dell’evento morì Breznev e la gara non si disputò mai. 

Fra le pagine dell’Ottava vita

Non sembra la realtà. Pare di trovarsi dentro le pagine dell’Ottava vita di Nino Haratischwili. La storia della Georgia e le storie principali si incrociano, si alimentano e si annientano. La felicità sfiorata si trasforma in tragedia. Il tempo mastica tutto e distrugge al proprio passaggio. Non ci sono eroi abbastanza forti da salvarsi. Neanche Vitali. 

Il 13 dicembre mentre stava guidando lungo una strada di montagna, Daraselia perse il controllo della sua autovettura, precipitando in un fiume. Le foto di quel corso d’acqua rendono a pieno la forza della natura e spaventano pensando al destino riservato al calciatore.

Quando la notizia arrivò a Tbilisi del centrocampista non c’era più traccia. L’impetuoso corso d’acqua aveva portato il corpo chissà dove. Verrà ritrovato dopo ben tredici giorni di ricerche nascosto dalla sabbia. 

In una manciata di mesi una delle più belle squadre d’Europa non esisteva più. Dal 1936 al 1982 la Dinamo non era mai scesa al di sotto del nono posto nel campionato sovietico. Dopo il ritiro di Kipiani e la morte di Vitali, nel 1983, il club si classificò 16esimo. Un’epoca si era appena conclusa.

Un’eredità indimenticabile

Non è stato il tempo a portarsi via gli eroi di quella generazione d’oro. Abbiamo appena parlato di Daraselia, ma con lui se ne sono andati anche altri due protagonisti di quell’epoca. Ramaz Šengelija è morto per un attacco di cuore il giorno in cui iniziava l’estate del 2012; Dato Kipiani se n’è andato il 17 settembre 2001, mentre tutti parlavano degli attentati alle Torri Gemelle. Un infarto lo ha colpito al volante, facendolo finire contro un albero. 

Vitali Daraselia Dinamo Tbilisi
La Dinamo Tbilisi in un momento di spensieratezza (pagina Fb Vitali Daraselia)

Quel giorno nel paese si registrò un numero anomalo di attacchi cardiaci. Quando la Georgia scoprì chi stava guidando quella macchina, il cuore di molti non resse: ascoltando la notizia in tanti si accasciarono a terra rischiando di morire. Sembra una leggenda, ma è la vera storia di quel giorno di fine settembre.

Come riportato dalla madre, il museo dedicato a Daraselia nel suo paese natale è stato saccheggiato e incendiato nel 2009, in seguito allo scoppio del conflitto fra Georgia e separatisti abcasi. Rimangono alcune foto di quei giorni del 1981, di una ventina di ragazzi, di uomini che tornano a Tbilisi tenendo alta la Coppa delle Coppe appena vinta. Hanno baffi e tagli di capelli che li collocano alla perfezione nell’epoca in cui vivono. Intorno a loro un popolo festante li accoglie come eroi. Sorridono con educazione, orgogliosi e sorpresi dell’affetto che la Georgia gli sta tributando.

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Gianni Galleri
Gianni Galleri

Autore dei libri “Questo è il mio posto” e “Curva Est” - di cui anima l’omonima pagina Facebook - (Urbone Publishing), "Predrag difende Sarajevo" (Garrincha edizioni) e "Balkan Football Club" (Bottega Errante Edizioni), e dei podcast “Lokomotiv” e “Conference Call”. Fra le sue collaborazioni passate e presenti SportPeople, L’Ultimo Uomo, QuattroTreTre e Linea Mediana. Da settembre 2019 a dicembre 2021 ha coordinato la redazione sportiva di East Journal.